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GRAIN MARKET VIEW

LAST WEEK MARKET COMMENT – 03 Luglio 2023

Buongiorno, Famiglia Contadina…

I mercati mondiali

Stati Uniti
I mercati agricoli statunitensi hanno mostrato molta volatilità venerdì, in modo particolare dopo la pubblicazione dei rapporti trimestrali dell’USDA relativi alla superficie coltivata ed alle scorte di cereali. I prezzi del mais sono crollati del 4,56%. I prezzi della soia sono aumentati del 5,01%. Anche i prodotti derivati dalla soia hanno registrato guadagni sostanziali, con la farina di soia in aumento del 4,02% e l’olio di soia in aumento di quasi il 7% (+6,87%). I prezzi del grano sono stati misti ma per lo più in calo. Il grano SRW quotato a Chicago ha perso il 2,57%, l’HRW di Kansas City è aumentato dello 0,88% e lHRS di Minneapolis è diminuito dello 0,68%. Nello specifico, dai rapporti è emerso che la superficie coltivata a mais è stata significativamente più alta del previsto, mentre la superficie coltivata a soia è stata significativamente inferiore. Pertanto, i prezzi della soia sono aumentati notevolmente, mentre il mais ha subito il destino opposto. I prezzi del grano, dal canto loro, hanno seguito il ribasso del mais, con vendite in parte stimolate anche da un aumento della superficie coltivata a grano. In particolare, l’USDA ha mostrato che l’area coltivata a mais nel 2023 è stimata a 94,1 milioni di acri, in aumento del 6% o 5,52 milioni di acri in più rispetto allo scorso anno. L’ipotesi più alta fatta dagli analisti era per 93 milioni di acri. Questa estensione rappresenta la terza superficie coltivata più alta negli Stati Uniti dal 1944. Rispetto allo scorso anno, la superficie coltivata dovrebbe aumentare o rimanere invariata in 43 dei 48 Stati che effettuano la stima. L’area di raccolta effettiva è prevista a 86,3 milioni di acri, ovvero in aumento del 9% rispetto allo scorso anno. Per quanto riguarda la soia, l’area coltivata per il 2023 è stata ridotta di 4 milioni a 83,5 milioni di acri. Questo rappresenta un calo del 5% rispetto allo scorso anno. Rispetto allo scorso anno, la superficie coltivata è diminuita o è rimasta invariata in 21 dei 29 Stati che effettuano la stima. La media delle ipotesi commerciali era di vedere un leggero aumento pari a 200.000 acri, e anche la stima più bassa era per un taglio di soli 500.000 acri. Per quanto riguarda il grano, tutta la superficie coltivata a grano per il 2023 è stata stimata a 49,6 milioni di acri, in aumento del 9% rispetto al 2022. Si tratta di una leggera riduzione rispetto al rapporto di marzo. Nello specifico, il grano invernale è sceso di 500.000 acri, mentre il grano primaverile è cresciuto di 600.000. L’area coltivata a grano invernale del 2023, pari a 37,0 milioni di acri, è quindi aumentata dell’11% rispetto allo scorso anno, ma è in calo dell’1% rispetto alla stima precedente. Di questo totale, circa 25,7 milioni di acri sono di Hard Red Winter, 7,66 milioni di acri sono Soft Red Winter e 3,68 milioni di acri sono White Winter. L’area che dovrebbe essere piantata a grano primaverile per il 2023 è stimata a 11,1 milioni di acri, in aumento del 3% rispetto al 2022. Di questo totale, circa 10,5 milioni di acri sono di HRS. L’area coltivata a grano duro per il 2023 nel mentre, dovrebbe essere pari a 1,48 milioni di acri, ovvero in calo del 9% rispetto all’anno precedente. Nel frattempo, il NASS (Servizio Nazionale di Statistica Agraria degli USA) ha riferito che le scorte di mais in tutte le posizioni al 1° giugno 2023 ammontavano a 4,11 miliardi di bushel. Si tratta di un calo del 6% rispetto al 1° giugno 2022. L’ipotesi commerciale media era di vedere 4,25 bbu. Questa è stata una riduzione del 5,6% rispetto al volume dello scorso anno ed in aumento rispetto al calo del 4,6% dell’ultimo trimestre. Del conteggio, l’USDA aveva 2.221 bbu nelle aziende agricole e 1.885 bbu fuori dalle aziende agricole. Questi numeri si confrontano rispettivamente con i 2.121 e 2.228 dello scorso anno. Il consumo da marzo a maggio 2023 è stato pari a 3,29 miliardi di bushel, rispetto ai 3,41 miliardi di bushel dello stesso periodo dell’anno scorso. Per quanto riguarda la soia, la quantità immagazzinata in tutte le posizioni al 1° giugno 2023 ammonta a 796 milioni di bushel, ovvero in calo del 18% rispetto al 1° giugno 2022, quando era pari a 967,5 mbu. L’ipotesi media commerciale era per 805 mbu. Le scorte in azienda ammontavano a 323 milioni di bushel, ovvero in calo del 3% rispetto a un anno fa. Le scorte fuori dalle fattorie, pari a 473 milioni di bushel, sono diminuite del 26% rispetto a un anno fa. Il consumo nel trimestre marzo-maggio 2023 è stato di 891 milioni di bushel, ovvero in calo dell’8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Per quanto riguarda il grano, tutto il grano raccolto 2022 immagazzinato in tutte le posizioni al 1° giugno 2023 ammontava a 580 milioni di bushel, ovvero in calo del 17% rispetto a un anno fa. L’ipotesi commerciale media era di vedere 612 mbu, sebbene il WASDE di giugno avesse già calcolato una riduzione indicandolo a 598 mbu. Le scorte in azienda sono state stimate a 124 milioni di bushel, ovvero in aumento del 34% rispetto allo scorso anno. Le scorte fuori dalle fattorie, a 456 milioni di bushel, sono diminuite del 25% rispetto a un anno fa. Il consumo indicato da marzo a maggio 2023 è stato pari a 366 milioni di bushel, ovvero in aumento dell’11% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Per quanto riguarda il grano duro, le scorte del vecchio raccolto in tutte le posizioni al 1° giugno 2023 ammontavano a 28,0 milioni di bushel, ovvero in aumento del 18% rispetto a un anno fa. Le scorte in azienda, erano pari a 12,8 milioni di bushel, ovvero in aumento del 38% rispetto al 1° giugno 2022. Le scorte fuori dalle aziende agricole ammontavano a 15,3 milioni di bushel, ovvero in aumento del 6% rispetto a un anno fa. Nel trimestre marzo-maggio 2023, il consumo pari a 7,77 milioni di bushel, è aumentato del 18% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nel corso della giornata di venerdì, gli esportatori hanno riferito all’USDA di aver venduto 132.000 tonnellate di semi di soia, da consegnare in Cina durante la campagna di commercializzazione 2023/2024. Per la settimana, i prezzi del mais sono scesi per tutta la settimana, segnando un calo del 12,08% sul contratto in scadenza a luglio ed un calo del 16,46% nella scadenza di settembre. Per quanto riguarda il nuovo raccolto il contratto di dicembre ha perso il 15,86% rispetto al venerdì precedente. Per quanto riguarda la soia, venerdì i prezzi hanno registrato un aumento di oltre 70 centesimi di dollaro per bushel. Conseguentemente, il contratto di luglio è salito del 4,2% rispetto al venerdì precedente. Il contratto di agosto ha chiuso in rialzo del 2,7% rispetto alla settimana precedente. Mentre il nuovo raccolto con consegna novembre è aumentato del 2,53%. La farina di soia si è “unita alla festa”, guadagnando il 2,06% nella scadenza di luglio. L’olio di soia, dopo aver raggiunto il limite giornaliero di aumento nella seduta di venerdì, ha guadagnato il 12,2%, settimana su settimana. Per quanto riguarda il grano, i prezzi sono stati in parte trascinati al ribasso dal crollo del mais, ma in parte hanno avuto ragioni proprie per scendere. Il SRW di Chicago ha guidato la carica ribassista, postando perdite settimanali pari al 12,79%, nel contratto di settembre. L’HRW di Kansas City è sceso del 7,17%. L’HRS di Minneapolis, è sceso del 6,49% rispetto alla settimana precedente. Il rapporto settimanale sui progressi delle colture statunitensi di lunedì ha mostrato che le valutazioni sulle condizioni del mais erano scese di un altro 5% a far data del 25 giugno, attestandosi al 50% come buone o eccellenti. Per quanto riguarda la soia, i dati hanno indicato che il raccolto di soia era per il 51% come buono o eccellente, segnando così una diminuzione del 3% rispetto alla settimana precedente. Per quanto riguarda il grano, i dati hanno mostrato che il grano invernale era al 24% già raccolto, leggermente indietro rispetto al ritmo medio del 33%. Le valutazioni delle condizioni per il grano invernale sono aumentate del 2% rispetto alla settimana precedente portandosi così al 40% come buone o eccellenti. Al contrario, le condizioni del grano primaverile, sono scese dell’1%, al 50% come buone o eccellenti. Tuttavia, la pioggia nella fascia del Corn Belt ha probabilmente aiutato alcune delle aree stressate dalla siccità, anche se un piccolo uragano si è aggiunto alle precipitazioni di giovedì il che ha certamente avuto alcune implicazioni sul raccolto, non ancora note. Il tempo piovoso continuerà anche in questa settimana, con alcuni campi che probabilmente raccolgono altri 0.5” a 1” o più fino a domani. Più in là, le nuove prospettive da 8 a 14 giorni prevedono un clima umido stagionale diffuso negli Stati Uniti centrali tra il 7 luglio e il 13 luglio, con un ritorno a condizioni più fresche del normale per il Midwest e le pianure durante quel periodo. I dati EIA di mercoledì hanno confermato che i produttori di etanolo hanno prodotto in media 1,052 milioni di barili al giorno durante la settimana terminata il 23/6. Ciò corrispondeva al livello di produzione della settimana precedente, poiché le scorte sono aumentate di 175.000 barili a 22,979 milioni. Giovedì, il rapporto settimanale sulle vendite all’esportazione ha indicato che le esportazioni di mais sono migliorate durante la settimana. Tuttavia, nella settimana terminata il 22/6 sono state vendute solo 140.387 tonnellate di mais. Le prenotazioni sul nuovo raccolto sono state pari a 123.537 tonnellate. Gli impegni presi per l’esportazione sono ancora completati solo all’89% rispetto alla media quinquennale del 101%. Per quanto riguarda la soia, il rapporto indicava un calo delle prenotazioni di soia a 227.375 tonnellate. Le vendite del nuovo raccolto sono state di sole 17.000 tonnellate. Gli impegni per il vecchio raccolto sono ora il 96% della previsione USDA, rispetto al ritmo medio di 5 anni pari al 102%. Per quanto riguarda il grano, i dati hanno mostrato prenotazioni di grano per il 23/24 pari a 155.467 tonnellate durante la settimana che si è conclusa il 22 giugno. Gli impegni totali sono pari a 4,22 MMT. Questo è ora il 28% in meno rispetto a un anno fa e il 20% della proiezione delle esportazioni dell’intero anno USDA, rispetto al ritmo medio del 29%. È ancora presto, ma le cose stanno iniziando molto lentamente. In questo contesto, le basi relative al mais sono state da stabili a miste dopo essere aumentate di ben 10 centesimi in un impianto di etanolo dell’Illinois e inferiori di ben 7 centesimi in un terminal fluviale dell’Iowa. Le basi sulla soia sono rimaste stabili negli Stati Uniti centrali. Per quanto riguarda il grano, la base ha chiuso la settimana in ribasso per la maggior parte delle classi di grano e punti di esportazione. L’HRS è rimasto stabile nel Golfo e in calo nel nord-ovest del Pacifico (PNW). Con l’imminente vacanza del 4 luglio, l’interesse alla vendita si è calmato. Tuttavia, con l’avvicinarsi del raccolto, i commercianti hanno indicato che gli agricoltori potrebbero cercare di vendere le rimanenti scorte di grano e gli esportatori si stanno posizionando per una domanda potenziale. La base dell’HRW continua a spostarsi verso il basso, trovando scarso supporto mentre il ritmo del raccolto guadagna slancio nelle pianure meridionali. I prezzi di base SRW e SW sono diminuiti, in funzione della volatilità dei prezzi dei future nell’ultima settimana. Di conseguenza, al 29 giugno 2023, i prezzi FOB del grano statunitense n. 2 Hard Red Winter (HRW) si attestavano a 329 $/ton, in calo di 33 $/ton settimana su settimana. Il grano americano n. 2 Soft Red Winter (SRW) è stato valutato a 260 $/ton, in calo di 32 $/ton rispetto alla settimana precedente. Le offerte del grano duro (Northern Durum) in partenza dai Grandi Laghi, con consegna luglio 2023, sono state pari a 9,93 $/bu (365 $/t, UNCH), ovvero invariate. Per quanto riguarda il mais, il mais statunitense 3YC (Golfo) si è attestato a 249 $/ton, in calo di 33 $/ton. Per quanto riguarda la soia, la soia USA 2Y (Golfo) è stata quotata a 571 $/ton, in calo di 4 $/ton. Il rapporto settimanale National Ethanol dell’USDA ha mostrato che le quotazioni dell’etanolo erano di 6-10 centesimi più alte durante la settimana a $ 2,42- $ 2,55 / gal a livello regionale. Il mercato DDGS è stato contrastato per la settimana con quotazioni da $200 a $235/ton a livello regionale. L’olio di mais è stato quotato da 55 a 64 centesimi per libbra. L’USDA ha riportato che il prezzo in contanti del B100 era di 15 centesimi in più a $ 5,05/gal in MN e invariato a $ 6,07/gal in IL. Dopo la chiusura delle sessioni, il rapporto Commitment of Traders di venerdì ha mostrato che i gestori di fondi hanno ridotto le loro posizioni lunghe nette in futures e opzioni sul mais di 5.454 contratti a partire da martedì portandoli a 52.845 contratti. Per quanto riguarda la soia, il rapporto ha mostrato che il denaro gestito si è accaparrato altri 22.530 contratti per la loro posizione lunga netta in futures e opzioni sulla soia a partire da martedì. Ciò ha portato la loro posizione lunga netta a 99.480 contratti a far data dal 27 giugno. Per quanto riguarda il grano, il rapporto indicava che i fondi hanno tagliato il loro short netto nel grano di Chicago di 31.966 contratti a -52.168 contratti al 27 giugno. Per quanto riguarda il grano di KC, hanno aggiunto 6.475 contratti alla loro posizione lunga netta, a 12.419 contratti. Stamattina, i prezzi della soia hanno guadagnato ancora, salendo di quasi il 2% e raggiungendo il massimo di oltre una settimana. Il mais si è rafforzato dopo essere sceso al minimo di due anni e mezzo, mentre il grano è sceso di quasi l’1%. In particolare, il contratto di soia più attivo sul Chicago Board of Trade (CBOT) ha guadagnato l’1,8% a $ 13,67-3/4 per staio, alle 02:29 GMT, dopo aver toccato il massimo dal 22 giugno a $ 13,69 per staio. Il mais è salito dello 0,4% a $ 4,96-1/4 per staio, dopo essere scivolato al minimo da gennaio 2021 a $ 4,89 per staio lunedì, mentre il grano ha perso lo 0,9% a $ 6,45 per staio.
Canada
Un rapporto del governo di mercoledì ha mostrato che gli agricoltori canadesi hanno seminato una quantità così elevata di grano che non si vedeva da 22 anni, ed hanno piantato anche più colza di quanto previsto dall’industria. In particolare, Statistics Canada ha stimato le piantagioni di tutto il grano – compreso il grano invernale seminato l’anno scorso per il raccolto di questa estate – a 26,9 milioni di acri, ovvero al di sopra dell’aspettativa media del settore di 26,5 milioni. Le semine a grano sono aumentate di quasi il 7% rispetto ad un anno fa e sono le massime dal 2001. È la quarta più grande area a grano mai registrata se si include il grano invernale, da quando StatsCan ha iniziato a monitorare (1997). Il grano primaverile costituisce 19,47 milioni di acri con 6,034 milioni a grano duro mentre il resto è grano invernale. StatsCan ha previsto 3.824 milioni di acri per la produzione di mais nel 2023. Ciò è aumentato rispetto ai 3,62 milioni dell’anno scorso ed era al di sopra della gamma delle stime. Gli agricoltori hanno anche piantato 22,1 milioni di acri di colza, una cifra superiore alla stima di aprile di StatsCan di 21,6 milioni e il 3% in più rispetto allo scorso anno. La stima commerciale media era di 21,8 milioni di acri. StatsCan ha riportato l’area di soia del 2023 a 5.631 milioni di acri. Era in aumento rispetto ai 5,27 milioni dell’anno scorso ed era nella fascia più alta delle stime. Gli agricoltori, nel frattempo, hanno ridotto le piantagioni di avena, lenticchie e piselli. Nel frattempo, il Saskatchewan Crop Report, per la settimana terminata il 26 giugno, ha rilevato che anche se alcune aree hanno ricevuto forti acquazzoni, la maggior parte della provincia è rimasta asciutta, favorendo un rapido sviluppo delle colture. Tuttavia, le condizioni del grano invernale 2023-24 sono state valutate al 64% buono/eccellente (contro il 69% di quindici giorni fa), il grano primaverile era al 70% (81%), l’orzo al 63% (82%) e la colza al 66% (77%). Il tenore di umidità del suolo superficiale per i terreni coltivati è stato valutato al 54% in eccedenza/adeguato (73% settimana fa, 76% anno fa) e 46% breve/molto breve (28%, 24%). Il rapporto ha anche rilevato che i danni alle colture nell’ultima settimana sono stati in gran parte collegati al clima caldo e secco, a cavallette, roditori, inondazioni e grandine. Dal lato della domanda, il rapporto settimanale Grain Statistics ha mostrato consegne di grano tenero da parte dei produttori a strutture autorizzate per l’esportazione pari a 534,4k tonnellate nella settimana n 47 di questa stagione di spedizione. Si tratta di un aumento rispetto alle 444,7k mt pubblicati la settimana precedente. Le consegne di grano duro, invece, sono diminuite attestandosi a 78,8k tonnellate, rispetto alle 111,5k tonnellate registrate nella settimana precedente. Il Canada ha esportato 357,7k tonnellate di grano tenero nella settimana 47. Si è trattato di un calo rispetto alle 384,1k mt di una settimana prima. Sono state più deboli anche le esportazioni di grano duro, che sono passate dalle 137,3 mila tonnellate della settimana prima a 66,7 mila tonnellate della settimana 47. Le scorte commerciali totali di grano tenero si sono attestate a 2.164,8k tonnellate, in aumento rispetto alle 1.998,5k tonnellate della settimana precedente. Anche le scorte commerciali totali di grano duro sono aumentate, passando da 259,0k tonnellate una settimana prima, a 273,6k tonnellate. Le esportazioni totali di grano tenero sono state pari a 17.771,8k tonnellate. Ciò viene confrontato con i 10.077,7k mt di un anno fa. Le esportazioni totali di grano duro hanno raggiunto 4.814,0k tonnellate, contro i 2.334,7 di un anno fa. In questo contesto, al data del 30 giugno, il prezzo medio regionale del 1CWAD (grano duro canadese con 13,5% di proteine) si attestava a 390,49 $C/t, in calo di 0,73 $C/t rispetto alla settimana precedente. Il generico CWAD – a St Lawrence è stato offerto a 360 USD/t FOB, in calo di 10 USD/t rispetto alla settimana precedente. Il prezzo medio regionale del 1CWRS (frumento tenero canadese con 13,5% di proteine) è stato di 369,37/t, in calo di 26,33 C$/t. (USD/CAD = $ 1,3241 rispetto a $ 1,3180 della settimana precedente).
Sud America
In Brasile, AgRural ha riferito che il secondo raccolto di mais nella regione del Centro-Sud è stato completato al 9,3%. Certamente si sono fatti progressi rispetto al 4,7% della scorsa settimana, ma è ancora inferiore rispetto al ritmo del 20% riscontrato lo scorso anno. Nel frattempo, l’Anec stima che nel mese di giugno il Brasile ha spedito 1.157 MMT di mais. Nonostante questa intensa attività di export, gli agricoltori sono alle prese con i bassi prezzi, poiché il Brasile sta raccogliendo quest’anno un raccolto eccezionale. Pertanto, secondo quanto dichiarato giovedì dal capo dell’agenzia alimentare Conab, il governo brasiliano è pronto ad acquistare 500.000 tonnellate di mais. Ufficialmente il governo sta cercando di ricostituire le scorte alimentari pubbliche, rispettando uno degli impegni presi in campagna elettorale dal presidente Luiz Inacio Lula da Silva. Il presidente della Conab ha detto che l’operazione graverebbe sulle casse pubbliche per circa 350 milioni di reais (72 milioni di dollari) ed ha affermato che il governo potrebbe tornare sul mercato entro la fine dell’anno per fare ulteriori acquisti. Per quanto riguarda la soia, Abiove ha leggermente alzato le sue stime di produzione del paese indicando un nuovo record di 156 MMT per il 2022/23. È probabile che anche le esportazioni di soia brasiliana raggiungano livelli record nel corso di questa stagione, con Abiove che attualmente stima che il totale raggiungerà le 97 MMT. Anec stima le esportazioni di farina di soia di giugno pari a 2,32 MMT, e 14,2 MMT le spedizioni di soia. In Argentina, la produzione di grano per la stagione 2023/2024 è stimata a 18-19 milioni di tonnellate, secondo una previsione del governo pubblicata giovedì. Si tratta di un aumento di circa la metà, rispetto al precedente raccolto colpito dalla siccità. Il raccolto di grano 2022/2023 ammontava infatti a soli 12,6 milioni di tonnellate. Nelle ultime settimane gli agricoltori argentini hanno iniziato a seminare, ed il raccolto sarà pronto tra dicembre e gennaio. Il segretariato del Ministero dell’Agricoltura stima che l’area di semina per il 2023/2024 sarà di circa 6,1 milioni di ettari, in linea con l’area prevista dalla borsa dei cereali di Buenos Aires. Giovedì, tuttavia, la borsa ha leggermente ridotto la sua stima per l’area di semina a 6,0 milioni di ettari, rispetto ai 6,1 milioni di ettari precedentemente previsti, mentre la semina è ora considerata completa al 72% (78% media quinquennale). Nel suo rapporto settimanale, l’Exchange ha anche riferito che per la settimana terminata il 28 giugno, il raccolto di mais in Argentina è stato completato al 47% (58% in media quinquennale), con condizioni valutate al 49% discrete/eccellenti (47% la settimana precedente, 74% l’anno precedente). Il raccolto di soia è stato in gran parte completato, con una produzione stimata a 21,0 Mt (43,3 Mt l’anno precedente) con rese medie al minimo decennale di 1,5 t/ha (2,8 t/ha). In questo contesto, alla data del 29 giugno, il prezzo del frumento argentino di secondo grado, reso Up River, era pari a 342 $/t, ovvero in calo di 18 $/t rispetto alla settimana precedente. Il prezzo del mais argentino (Up River) era pari a 230 $/t, in calo di 15 $/t wow. Il prezzo dell’orzo argentino (Up River) era pari a 235 $/t, in aumento di 5 $/t. Il prezzo della soia argentina (Up River) era pari a 557 $/t, in calo di 11 $/t. Il prezzo del mais brasiliano (Paranagua) era pari a 217 $/t, in calo di 23 $/t. Il prezzo della soia brasiliana (Paranagua) era pari a 516 $/t, in aumento di 18 $/t.
Europa
In Europa, i prezzi dei cereali sono scesi tra l’1% e il 2%, mentre i semi di colza sono aumentati del 3,21%. Decisivi sono stati i rapporti trimestrali sulla superficie coltivata e sulle scorte negli USA, pubblicati a cura dell’USDA. In particolare, il grano di settembre è sceso dell’1,07% attestandosi 230,75 euro ($ 251,75) a tonnellata. Giovedì aveva toccato il minimo dall’8 giugno a 229,00 euro, prima di chiudere in rialzo. Ciò nondimeno, nel mese di giugno, il contratto è salito del 6,53%. Giovedì la Commissione europea ha tagliato drasticamente le sue previsioni mensili per i raccolti di cereali di quest’anno in Europa con una produzione utilizzabile di grano tenero ora inferiore di 2,6 milioni di tonnellate rispetto al mese scorso e pari a 128,9 milioni di tonnellate. Il forte calo ha portato la Commissione a ridurre le scorte previste per il 30 giugno 2024 a 20,5 milioni di tonnellate, dai 23,9 milioni precedentemente stimati. La Commissione ha infatti mantenuto invariata la sua stima sulle esportazioni a 32,0 milioni di tonnellate per il 23/24. Nel corso del 2022/23 si stima siano stati esportati 31,0 milioni di tonnellate. Al contrario, la Commissione ha alzato le sue previsioni per quel che riguarda le scorte di grano alla fine della stagione 2022/23 conclusasi giovedì scorso, portandole a 20,6 milioni di tonnellate dai 19,9 milioni del mese scorso. Ciò è stato possibile principalmente a seguito di un aumento della stima delle importazioni. Per quanto riguarda il mais, la Commissione ha ridotto le sue proiezioni per la produzione utilizzabile nel 2023 a 63,7 milioni di tonnellate, dai 64,1 milioni precedentemente stimati, mantenendo invariate le importazioni a 17,0 milioni di tonnellate. Ma ha aumentato la sua stima delle importazioni di mais dell’UE nel 2022/23 di 1 milione di tonnellate portandole a 25,5 milioni di tonnellate. La produzione utilizzabile di orzo per il 2023 è ora prevista a 49,7 milioni di tonnellate, in calo rispetto ai 52,0 milioni stimati il mese scorso. Tuttavia, anche sui mercati europei, è stato il clima degli Stati Uniti l’influenza dominante nel corso della scorsa settimana. Nel frattempo, procedono i raccolti in tutta Europa. In Francia, è in corso la raccolta del grano tenero, con l’1% della superficie raccolta alla data del 26 giugno. Si tratta di un ritardo rispetto al 5% raccolto nello stesso periodo l’anno scorso. La raccolta dell’orzo invernale è stata completata al 31%. In corso c’è anche la raccolta del grano duro e dell’orzo primaverile, entrambi completati al 5%. I rendimenti sono ancora disomogenei, a causa delle condizioni climatiche contrastanti degli ultimi mesi. Secondo quanto dichiarato venerdì da FranceAgriMer, le condizioni del grano tenero francese sono nuovamente diminuite nella settimana fino al 26 giugno, con l’81% dei raccolti classificati in buone o eccellenti condizioni. Ciò si confronta con l’83% della settimana precedente. Per quanto riguarda l’orzo invernale l’82% del raccolto è stato giudicato buono o ottimo, in calo rispetto all’84% della settimana precedente, mentre per quanto riguarda il grano duro, c’è stato un calo di 8 punti percentuali poiché si è passati dal 77% della settimana precedente al 69%. Gli esportatori di grano dell’Unione Europea, nel corso della settimana si sono anche concentrati sul Marocco, in quanto il paese nordafricano prevede di importare fino a 2,5 milioni di tonnellate nel periodo luglio-settembre. Tuttavia, la concorrenza internazionale ha pesato alquanto sul mercato, con il grano russo che continua a dominare sulle principali piazze di esportazione anche all’inizio del 2023/24. Il grano russo, infatti, è diventato ancora più economico con la svalutazione del rublo, poiché ciò ha ridotto i costi di acquisto interni a carico degli esportatori che invece vendono in dollari USA. Infatti, il grano proteico russo col 12,5% di proteine, in spedizione per agosto dal porto di Novorossiysk è stato quotato circa $ 26 per tonnellata in meno rispetto ai prezzi FOB riscontrati nei porti tedeschi. Mentre il grano con l’11,5% di proteine era di circa $ 24 in meno rispetto ai prezzi tedeschi. In Francia, nel corso della settimana si è parlato di un certo interesse sul grano da parte di alcuni acquirenti cinesi. Tuttavia, non è chiaro se siano stati conclusi accordi. Al contrario, nei prossimi mesi sono previste grandi spedizioni di orzo francese in Cina. Si parla di 1 milione di tonnellate o più, con le prime due navi che dovrebbero essere caricate a luglio a La Pallice, sulla costa occidentale.
Nord Africa
Il governo del Marocco ha pubblicato le prime stime sulla produzione di grano e orzo per il raccolto del 2023. Nello specifico il paese ha raccolto 2,98 MMT di frumento tenero, 1,18 MMT di grano duro e 1,35 MMT di orzo. Sebbene le stime sulla produzione di grano e orzo per il 2022/23 siano aumentate del 62% rispetto alla stagione precedente, il Marocco ha sperimentato la siccità in quattro delle ultime cinque stagioni e la produzione di grano è stata ben al di sotto delle medie storiche. Pertanto, nonostante a far data dal 31 maggio 2023, il governo del Marocco abbia interrotto il suo programma di sostegno all’importazione di grano tenero, poiché i prezzi globali sono diminuiti ($ 227-$ 251 per tonnellata), l’ONICL offrirà sovvenzioni per favorire l’importazione di un massimo di 2,5 milioni di tonnellate di grano da macina. Le importazioni potranno essere effettuate tra il 1° luglio e il 30 settembre, ha dichiarato l’agenzia statale per i cereali sul suo sito web. Le origini del grano potranno essere diverse, tra queste Russia, Ucraina, Francia, Germania, Argentina e Stati Uniti. Il regime pagherà agli importatori ogni mese la differenza tra il costo del grano estero e un prezzo all’importazione di riferimento di 270 dirham per quintale ($ 271,60 per tonnellata). Inoltre, il governo del Marocco manterrà a zero i dazi all’importazione di grano e orzo fino al 31 dicembre 2023, al fine di incoraggiare la ricostituzione delle scorte.
Turchia
Il National Grain Council (UHT) ha rivisto al rialzo la propria stima sulla produzione di grano per il 2023 portandola dai 20,75 milioni di tonnellate precedenti a 21,5 milioni di tonnellate. Ciò è stato possibile grazie alle precipitazioni migliori del previsto. L’area di coltivazione del grano è stata di circa 7,3 milioni di ettari nel 2022-2023. Si stima che la produzione di grano nella regione di Marmara rimarrà la stessa rispetto alla media. La produzione sarà superiore del 3% nelle regioni dell’Egeo e del Mediterraneo. Mentre nella regione del Mar Nero e nell’Anatolia sarà rispettivamente del 20% e del 12% in più. La produzione media annua di grano negli ultimi anni è stata di 20 milioni di tonnellate. A maggio, l’Istituto statistico turco (TÜİK) ha dichiarato che la produzione di grano dovrebbe aumentare del 3,8% nel 2023 rispetto al 2022, raggiungendo i 20,5 milioni di tonnellate. Si stima che quest’anno la produzione di grano del paese sarà di circa 39,5 milioni di tonnellate, con un aumento del 2,1% rispetto al 2022.
Ucraina
Secondo il Servizio statistico statale, alla data del 30 giugno, l’Ucraina ha esportato 48.996 milioni di tonnellate di cereali e legumi nel corso dell’anno 2022/23. Di questi 3.658 milioni di tonnellate sono state esportate a giugno, secondo quanto riferito dal servizio stampa del Ministero delle politiche agrarie ucraino. In particolare, l’Ucraina ha esportato: – grano – 16.836 mln ton (18,72 mln ton nell’a.a. 2021/22); – orzo – 2,704 milioni di tonnellate (5,747 milioni di tonnellate); – segale – 18 mila tonnellate (161,5 tonnellate); – mais – 29,128 milioni di tonnellate (23,409 milioni di tonnellate). Nella scorsa stagione, alla data del 29 giugno 2022, l’esportazione totale di cereali ucraini ammontava a 48,355 milioni di tonnellate. Nell’annata 2022/23, al 30 giugno, l’esportazione totale di farina dall’Ucraina ammontava a 153,6 mila tonnellate (70,7 mila tonnellate nella stagione precedente), compresa la farina di frumento – 147,1 mila tonnellate (69,2 mila tonnellate). Nel frattempo, l’Ucraina ha iniziato a raccogliere sia grano che colza. Secondo i dati operativi del Ministero dell’Agricoltura, al 29 giugno in Ucraina sono stati raccolti cereali e legumi da circa 66,17 mila ha, con una produzione totale che ha raggiunto 26,93 mila tonnellate ed una resa media di 3,28 t/ha. La parte più imponente del raccolto (205,61 mila tonnellate) è rappresentata dall’orzo, che è stato raccolto da una superficie di 61,46 mila ha, con una resa media di 3,35 t/ha. Inoltre, sono state raccolte 3,8 mila tonnellate di grano da 1,1 mila ha (resa – 3,45 t/ha) e 7,62 mila tonnellate di piselli da 3,61 mila ha (resa – 2,11 t/ha). L’Ucraina ha anche iniziato la raccolta della colza. Nello specifico sono state raccolte 0,9 mila tonnellate da 0,7 mila ha con una resa di 2,9 t/ha. Nel corso della settimana l’UCAB ha stimato la produzione di cereali ucraini per il 2023 a 42,5 milioni di tonnellate, di cui 16,3 milioni di tonnellate di grano, 21,1 milioni di tonnellate di mais e 4,2 milioni di tonnellate di orzo. Tuttavia, bisogna notare che secondo un sondaggio tra gli agricoltori, il raccolto di grano nel 2023 potrebbe superare di gran lunga le aspettative ufficiali di 17 milioni di tonnellate e raggiungere almeno 24 milioni di tonnellate. UGA e UkrAgroConsult, infatti, hanno affermato che “la resa di grano di quest’anno potrebbe essere elevata, oscillando tra le 3 e le 8 tonnellate per ettaro”, aggiungendo che la resa media potrebbe raggiungere le 5,46 tonnellate per ettaro. Pertanto, tenendo conto dei dati del ministero dell’Agricoltura sulla semina invernale e primaverile, il raccolto lordo di quest’anno potrebbe ammontare a 24,4 milioni di tonnellate in peso lordo o 23,5 a 24 milioni di tonnellate come peso netto. Questo numero, ovviamente, è significativamente superiore alle attuali aspettative del mercato, oscillanti tra 15,6 e 18 milioni di tonnellate.
Russia
La stagione di semina primaverile/estiva è quasi completata, con le aree seminate in linea con i piani governativi, ha detto mercoledì scorso il ministro dell’Agricoltura Dmitry Patrushev. Secondo i dati preliminari, sono stati seminati 55,6 milioni di ettari. Questo estensione è più alta rispetto allo scorso anno ed è in linea con i piani governativi , ha affermato il ministro. Nello specifico, l’area seminata a cereali e legumi è stata stimata a 28,1 milioni di ettari al 1° giugno, il 2,5% in più rispetto alla stessa data del 2022, ha affermato Rosstat. Il servizio statistico statale russo ha anche affermato che a seguito della siccità che ha colpito molte regioni russe, circa il 4,3%, o 249.000 ettari, dell’area seminata a cereali e legumi invernali è morto alla data del 1° giugno. Anche in Russia come in altre regioni dell’emisfero settentrionale, la raccolta è già in corso. In sei regioni della Russia meridionale e del Caucaso settentrionale, infatti sono iniziati i primi tagli. Secondo quanto dichiarato dal ministero dell’agricoltura, al 26 giugno gli agricoltori hanno raccolto circa 1,5 MMT di cereali. Ciò viene confrontato con le 875k mt, alla stessa data dell’anno scorso, e rappresenta una crescita di 1,7 volte. Di questi, il grano raccolto da una superficie di 18,7k ha, è stato pari a 83,4k mt. Si tratta di una resa media di 4,45 ton/ha. L’orzo raccolto era invece pari a 845,8k mt. Tutte le colture di cereali e leguminose raccolte finora provengono da circa 352.4K ha. Il ministero ha previsto un raccolto di cereali pari 123 milioni di tonnellate nel 2023, di cui 78 milioni di tonnellate di grano. Nel frattempo, l’export di cereali dalla Russia a giugno è stato 3 volte superiore su base annua. In particolare, secondo i dati della RGU, dal 1° al 27 giugno, l’export di frumento, orzo, mais, segale è stato pari a 4,54 milioni di tonnellate, ovvero 2,5 volte in più su base annua. In particolare, le esportazioni di mais sono aumentate del 15% a 392’000 tonnellate e quelle di orzo sono più che raddoppiate a 378’000 tonnellate. Per quanto riguarda la geografia delle esportazioni, le spedizioni di grano in Egitto questo mese sono aumentate di 4,8 volte, a 788 mila tonnellate, e in Turchia di 1,6 volte, a 732 mila tonnellate. Il Brasile è emerso come terzo importatore, con 226.000 tonnellate di grano russo spedite. Secondo la direttrice del dipartimento di analisi statistica della Russian Grain Union, Elena Tyurina, l’aumento delle spedizioni può essere spiegato dal previsto calo del raccolto di grano nell’anno in corso, oltre che da un possibile futuro aumento dei prezzi a causa del calo delle forniture. “I nostri principali importatori sono interessati a portare a casa quanto più grano possibile, dati i prezzi bassi di oggi”, ha affermato l’esperta. Inoltre, ha aggiunto, che il significativo aumento delle spedizioni è stato legato ai bassi costi delle basi riscontrati lo scorso anno, quando gli esportatori si sono dovuti adattare alle sanzioni ed avevano grossi problemi con l’assicurazione ed il nolo delle navi. Dal punto di vista geopolitico, la probabilità che la Russia si ritiri dall’accordo del grano del Mar Nero rimane molto alta. Venerdì la Russia ha affermato di non vedere alcun motivo per estendere l’accordo oltre il 18 luglio perché l’Occidente ha agito in modo “oltraggioso” sull’accordo. Tuttavia, ha assicurato ai paesi poveri che le esportazioni di grano russo continueranno. Le Nazioni Unite, nel frattempo, hanno dichiarato di essere preoccupate poiché dal 26 giugno non sono state registrate nuove navi nell’ambito dell’accordo, nonostante siano state presentate richieste da 29 navi.
Australia
In Australia, le precipitazioni settimanali sono state impressionanti in tutto il sud-est WA, SA e Vic con la maggior parte delle aree che hanno ricevuto tra 15 e 50 mm. La maggior parte delle regioni coltivate nel NSW ha visto 10-25 mm, anche se l’andamento è stato irregolare con il nord-ovest che è stato mancato di nuovo ed il Qld tutto sommato secco. La previsione per questa settimana è di altri 15-50 mm per il nord del NSW e del Qld. Secondo Rural Bank, il raccolto di grano australiano per il 2023-24 sarà pari a 28 Mt, con il Queensland a 1,2 Mt, il NSW a 8 Mt (soggetto a ulteriore riduzione se più ettari rimarranno incolti nel NSW settentrionale). Il raccolto dello stato di Victoria è previsto a poco meno di 4 Mt, SA a 4,7 Mt e WA a 10 Mt. Nel frattempo, la pioggia diffusa in tutta l’Australia meridionale, unita ai mercati offshore più deboli, ha fatto sì che prezzi del grano da foraggio e dell’orzo diminuissero nel corso dell’ultima settimana. Nello specifico, i prezzi nel sud sono scesi di circa 30 $/t per quanto riguarda l’orzo e di 25 $/t per quanto riguarda il grano. I cali sono stati più modesti nel nord, dove molte colture hanno bisogno di alcune piogge per preservare il potenziale di rendimento. Il nuovo anno finanziario è iniziato sabato scorso ed i coltivatori stanno già facendo offerte ai broker ed ai commercianti per liquidare alcune delle scorte del vecchio raccolto. Tuttavia, gli acquirenti sono considerati per lo più ben coperti nel breve termine ed il mercato sembra avere più ribassi che rialzi per luglio.

Le aste internazionali

Grano tenero
Un gruppo di mulini sudcoreani ha acquistato venerdì circa 50.000 tonnellate di grano da macina proveniente dagli Stati Uniti. L’acquisto comprendeva diverse tipologie di grano ed è stato tutto effettuato su base FOB con spedizione prevista tra l’1 ed il 30 settembre. L’acquisto ha riguardato il grano tenero bianco con contenuto proteico compreso tra il 9,5% e l’11%. Il prezzo stimato è stato pari a $ 255,61 per tonnellata. Il grano HRW con l’11,5% di proteine è stato acquistato a $ 309,36 per tonnellata, mentre il grano primaverile tipo Northern Dark con il 14% di proteine è stato acquistato a 322,36 dollari per tonnellata. Si ritiene che il venditore sia stato Bunge.
Grano duro
L’agenzia statale per i cereali algerina, OAIC, ha indetto una gara internazionale per l’acquisto di 50.000 tonnellate nominali di grano duro. Il termine per la presentazione delle offerte di prezzo è previsto per martedì 4 luglio. Le offerte devono rimanere valide fino a mercoledì 5 luglio. La spedizione viene richiesta in quattro periodi: 1-15 agosto, 16-31 agosto, 1-15 settembre e 16-30 settembre.
Mais
La Major Feedmill Group (MFG) della Corea del Sud ha acquistato venerdì circa 69.000 tonnellate di mais per uso zootecnico che dovrebbe provenire dal Sud America o dal Sud Africa. Il prodotto è stato acquistato in un’unica spedizione ad un prezzo stimato di 249,99 dollari per tonnellata C&F, più un sovrapprezzo di 1,50 dollari per tonnellata per eventuali ulteriori scarichi portuali. Questo è stato lo stesso prezzo pagato giovedì dagli importatori sudcoreani in un altro acquisto di mais. Si ritiene che il venditore sia stato Bunge. L’offerta richiedeva mais da origini facoltative con arrivo in Corea del Sud intorno al 10 novembre. L’offerta richiedeva la spedizione tra il 12 settembre ed l’1 di ottobre se proveniente dal Sud America, ovvero tra il 22 settembre e l11 ottobre se proveniente dal Sud Africa. Il venditore è libero di scegliere l’origine. Se si utilizza il mais sudafricano, è necessario fornire solo 50.000 tonnellate.
IGC – aggiornamento mensile
L’International Grains Council ha rivisto al rialzo la sua stima della produzione mondiale di grano a 786 Mt da 783 Mt. L’aumento riflette in parte una migliore prospettiva per l’Ucraina, dove il raccolto di grano è ora visto a 22,5 milioni di tonnellate, rispetto a una precedente previsione di 20,2 milioni. D’altra parte, ha tagliato la produzione mondiale di mais prevista a 1.211 Mt da 1.217 Mt. In particolare, l’IGC ha rivisto al ribasso la sua stima della produzione di mais statunitense a 373,4 Mt, rispetto a una precedente previsione di 381,8 Mt.

I settori macroeconomici

Mercati Petroliferi
I mercati dell’energia hanno visto i prezzi del petrolio stabilizzarsi al rialzo venerdì, ma hanno registrato la quarta perdita trimestrale consecutiva. In particolare, i futures sul greggio Brent per la consegna di agosto che scadono venerdì, sono saliti di 56 centesimi, o dello 0,8%, a $ 74,90. Nel corso del trimestre, il contratto è terminato con un ribasso del 6%. Il greggio WTI (West Texas Intermediate) degli Stati Uniti è salito di 78 centesimi, o dell’1,1% a 70,64 dollari al barile. Ha registrato il secondo calo trimestrale consecutivo, in calo di circa il 6,5% negli ultimi tre mesi. I prezzi sono stati messi sotto pressione dall’aumento dei tassi di interesse nelle principali economie e da una ripresa più lenta del previsto della produzione e dei consumi cinesi. Al contrario, i segnali di rafforzamento dell’attività economica statunitense e il forte calo delle scorte petrolifere statunitensi la scorsa settimana hanno sostenuto i prezzi. I prezzi sono stati sostenuti anche da un rapporto del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti che mostrava l’aumento dell’inflazione annuale nel corso del mese scorso, al ritmo più lento degli ultimi due anni. Questi segnali di moderazione dell’inflazione potrebbero impedire alla Fed di aumentare nuovamente i tassi di interesse. Tuttavia, bisogna anche considerare che la domanda di greggio e di prodotti petroliferi è leggermente diminuita a 20,446 milioni di barili al giorno nel mese di aprile, sebbene sia rimasta stagionalmente forte. In questo contesto, le aziende energetiche statunitensi la scorsa settimana hanno ridotto il numero di piattaforme petrolifere e di gas naturale operative per la nona settimana consecutiva. In particolare, le piattaforme petrolifere statunitensi operative sono scese di una unità a 545 la scorsa settimana, il livello più basso da aprile 2022, mentre le piattaforme di gas sono scese di sei a 124, il minimo da febbraio 2022. Ed ancora, la produzione di greggio degli Stati Uniti è scesa ad aprile a 12,615 milioni di barili al giorno (bpd), il minimo da febbraio, ha dichiarato venerdì la US Energy Information Administration. Questa mattina, i prezzi del petrolio sono rimasti pressoché invariati, poiché le preoccupazioni derivanti dagli scenari macroeconomici globali ed i possibili ulteriori aumenti dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve statunitense hanno compensato le previsioni di forniture più limitate prospettate dall’OPEC+. In particolare, i futures sul greggio Brent sono saliti di 4 centesimi a 75,45 dollari al barile alle 04:04 GMT. Il greggio U.S. West Texas Intermediate era a 70,67 dollari al barile, in rialzo di 3 centesimi.
Noli Marittimi
Per quanto riguarda i noli marittimi, il principale indice del trasporto marittimo quotato al Baltic Exchange avente sede a Londra, ha registrato la peggiore settimana su quattro. L’indice complessivo, infatti, venerdì è sceso di 21 punti, o dell’1,9%, a 1.091. Per la settimana, l’indice è sceso di circa il 12%, il peggior risultato dal 2 giugno, e ha anche segnato il suo quinto calo trimestrale consecutivo pari al 21,5%, nonostante sia salito dell’11,7% nel corso del mese. Tale aumento mensile è stato dovuto principalmente ad un balzo mensile di quasi il 40% nel segmento capesize, che a sua volta è aumentato di circa il 2,3% nel corso del trimestre. L’indice capesize, tuttavia, ha perso 55 punti venerdì, ovvero il 3,1%, attestandosi a 1.704. Si è trattato di un calo settimanale del 18,1%. Il costo giornaliero medio per i capesize, che in genere trasportano carichi da 150.000 tonnellate come ferro e carbone, sono diminuiti di $ 456 attestandosi a $ 14.133. L’indice panamax ha perso 11 punti attestandosi a 1.030, in calo per la nona seduta consecutiva. Quest’indice è sceso dell’8,6% nel corso della settimana. Per il mese l’indice ha perso l’1,4%, e si è trattato del terzo calo mensile consecutivo. I costi giornalieri medi per i panamax, che di solito trasportano carichi di carbone o grano da circa 60.000 a 70.000 tonnellate, sono diminuiti di $ 95, attestandosi a $ 9.273. Tra le imbarcazioni più piccole, l’indice supramax ha perso 1 punto, attestandosi a 749.
Mercati azionari
Nei mercati azionari, Wall Street ha registrato un altro rally venerdì, chiudendo in positivo la settimana, il mese ed il semestre. I rapporti di venerdì hanno infatti suggerito che la pressione sull’inflazione potrebbe allentarsi. L’indice PCE di maggio (ovvero l’indice che misura le spese per consumi personali), la misura dell’inflazione preferita dalla Fed, è infatti aumentato dello 0,1% m/m e del +3,8% a/a. Questo era in linea con le aspettative del mercato. L’indice PCE core di maggio (ovvero l’indice che misura le spese per consumi personali esclusi i prezzi dell’energia e degli alimentari), è salito dello 0,3% m/m, anch’esso in linea con le aspettative del mercato. Inoltre, il PCE core di maggio su base annua è aumentato del +4,6%, leggermente inferiore alle aspettative del mercato del +4,7%. Il reddito personale negli Stati Uniti di maggio è aumentato di +0,4% m/m, leggermente più forte delle aspettative di +0,3%, sebbene aprile sia stato rivisto al ribasso a +0,3% m/m da +0,4%. L’indice del sentimento dei consumatori degli Stati Uniti, rilevato dall’Università del Michigan, a fine giugno è stato rivisto al rialzo di +0,5 punti a un massimo di 4 mesi di 64,4, più forte delle aspettative che prevedevano nessuna revisione. La revisione ha lasciato l’indice in rialzo di +5,2 punti rispetto al livello di maggio di 59,2. Pertanto, i mercati stanno scontando una probabilità pari all’81% per un aumento del tasso di +25 pb alla prossima riunione del FOMC del 25-26 luglio. I mercati prevedono un picco del tasso sui fondi federali del 5,42% entro novembre, il che indica che il mercato sta scontando un aumento del tasso complessivo di +33 pb fino a novembre dall’attuale tasso effettivo sui fondi federali del 5,07%. Di conseguenza, i rendimenti del mercato obbligazionario sono diminuiti. Tassi di interesse più bassi aiutano tutti i tipi di investimento. Ma la tecnologia ed altri titoli ad alta crescita tendono ad essere tra i preferiti e sono stati proprio questi a guidare il mercato al rialzo. Nello specifico, Nvidia è cresciuta del 3,7%, ad esempio, mentre Apple è salita del 2,3%. Anche gli operatori delle compagnie di crociera hanno contribuito a guidare il rally venerdì, poiché le azioni legate ai viaggi sono state oggetto di attenzione in vista della stagione turistica. Carnival ha guidato tutti i titoli dell’S&P 500 guadagnando il 9,7%, mentre Norwegian Cruise Line è salita del 4,2%. Altrove, i rapporti PMI cinesi erano più o meno in linea con le aspettative del mercato, ma hanno rafforzato l’opinione secondo cui l’economia cinese sta perdendo vigore. Il PMI manifatturiero cinese di giugno è salito di +0,2 punti a 49,0, in linea con le aspettative del mercato, ma è rimasto al di sotto del livello di espansione-contrazione di 50. Il PMI non manifatturiero cinese di giugno è sceso di -1,3 punti a 53,2, più debole delle aspettative del mercato per un calo a 53,5. In questo contesto, il Dow Jones Industrial Average è salito di 285,18 punti, o dello 0,84%, a 34.407,6, l’S&P 500 ha guadagnato 53,94 punti, o l’1,23%, a 4.450,38 e il Nasdaq Composite ha aggiunto 196,59 punti, o l’1,45%, a 13.787,92. Durante la settimana, l’S&P 500 ha guadagnato il 2,35%, il Nasdaq il 2,20% e il Dow il 2,02%. Per il trimestre, l’S&P 500 ha guadagnato l’8,3%, il Nasdaq il 12,8% e il Dow il 3,4%. Il Nasdaq ha registrato la migliore performance del primo semestre in 40 anni con un guadagno di oltre il 31%. L’indice Nasdaq 100 dei migliori titoli tecnologici ha vantato il più grande guadagno mai registrato nel primo semestre, aggiungendo circa il 39%. L’S&P 500 ha chiuso la sua sesta settimana vincente nelle ultime sette e il miglior mese da ottobre. L’indice ha avuto un guadagno nel semestre pari al 15,9%, è il miglior risultato in 16 degli ultimi 23 anni. Tuttavia, la Fed rimarrà cauta dato il risultato del PCE core, che è ancora a un livello molto alto (+4,6% a/a), rispetto all’obiettivo prefissato del +2%. Questa mattina, le azioni asiatiche erano per lo più in rialzo. In particolare, il benchmark giapponese Nikkei 225 è salito di quasi l’1,7% a 33.738,80 nelle negoziazioni mattutine. Lo S&P/ASX 200 australiano ha guadagnato lo 0,5% a 7.239,80. Il Kospi della Corea del Sud è balzato dell’1,4% a 2.601,00. L’Hang Seng di Hong Kong è salito dell’1,7% a 19.243,80, mentre lo Shanghai Composite ha guadagnato l’1,3% a 3.243,24.
Mercati valutari
Negli scambi valutari, l’indice del dollaro è sceso dello 0,41% venerdì, dopo che il rapporto sulla spesa per i consumi personali ha mostrato che l’inflazione stava andando nella giusta direzione, alimentando l’ottimismo che la Fed si stia avvicinando alla fine del suo ciclo di inasprimento. Di conseguenza, i rendimenti nel mercato obbligazionario sono diminuiti. In particolare, il rendimento del Tesoro a 10 anni è sceso al 3,82% da quasi il 3,87% poco prima della pubblicazione del rapporto. Il rendimento a due anni è sceso al 4,88% dal 4,90% poco prima della pubblicazione del rapporto. In Europa, il rapporto sull’IPC dell’Eurozona di giugno di +0,3% m/m è stato in linea con le aspettative del mercato. L’IPC di giugno su base annua è sceso al +5,5% a/a dal +6,1% a/a di maggio ed è stato leggermente inferiore alle aspettative del mercato del +5,6%. Ma l’IPC core di giugno è salito leggermente al +5,4% a/a dal +5,3% di maggio, sebbene fosse leggermente inferiore alle aspettative del mercato di +5,5% a/a. Inoltre, il tasso di disoccupazione nell’Eurozona di maggio è rimasto invariato rispetto ad aprile al 6,5%, in linea con le aspettative del mercato. Conseguentemente, l’euro ha chiuso in rialzo dello 0,39% a 1,0908 dollari. Nel frattempo, lo yen giapponese è salito dello 0,33% a 144,30 per dollaro, poiché i funzionari giapponesi hanno continuato a minacciare l’intervento sul forex per affrontare la debolezza cronica dello yen. La sterlina è stata scambiata l’ultima volta a $ 1,2699, in rialzo dello 0,69% nel corso della giornata.
Guardando il mercato di questa settimana …
I mercati statunitensi avranno solo una settimana di 4 sessioni dato che domani ricorre la festa del Giorno dell’Indipendenza. Il lunedì sarà un programma normale, con le ispezioni settimanali sulle esportazioni e i rapporti sullo stato di avanzamento del raccolto dopo la chiusura delle sessioni. Riceveremo dall’USDA anche i dati mensili sui consumi interni di maggio, attraverso i rapporti Grain Crushing, Fats & Oils e Cotton Systems. I mercati e gli uffici governativi statunitensi rimarranno chiusi martedì e riapriranno mercoledì pomeriggio (mattina negli USA). Il rapporto settimanale dell’EIA che riporta la produzione e le scorte di etanolo sarà pubblicato giovedì pomeriggio. Giovedì saranno pubblicati anche i dati commerciali ufficiali di maggio. I dati settimanali sulle vendite all’estero sono posticipati a venerdì pomeriggio.

Con questo è tutto, grazie.
Vi auguriamo una buona giornata!

Autore: Sandro F. Puglisi

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