GRAIN MARKET VIEW
LAST WEEK MARKET COMMENT – 17 Luglio 2023
Buongiorno, Famiglia Contadina…
I mercati mondiali
Stati Uniti
Venerdì i mercati agricoli statunitensi hanno chiuso in modalità mista ma per lo più in rialzo.
I prezzi del mais sono aumentati del 2,63%.
La soia è scesa dello 0,30%.
I prodotti derivati dalla soia sono stati un mix poiché la farina di soia ha guadagnato lo 0,36%, mentre l’olio di soia è diminuito dello 0,97%.
I prezzi del grano hanno registrato guadagni sostanziali.
A Chicago l’SRW ha guadagnato il 3,40%, a Kansas City l’HRW è aumentato del 2,85% e l’HRS a Minneapolis è salito del 2,61%.
Il grano è salito, poiché i persistenti dubbi sulle potenzialità reali delle produzioni statunitensi continuano.
Nel mentre le crescenti sfide geopolitiche nella regione del Mar Nero hanno sostenuto ulteriormente i prezzi.
Le condizioni di siccità in Canada e nelle pianure settentrionali si sono aggiunte al contesto rialzista.
Ovviamente ci sono anche stati alcuni acquisti a buon mercato nel corso della sessione di fine settimana.
Non dimentichiamo che giovedì il grano tenero invernale al CBOT aveva toccato il minimo di un mese.
Il mais ha seguito il frumento al rialzo.
I timori sulla resa, hanno dato supporto.
I semi di soia vecchio raccolto sono scesi mentre il nuovo raccolto ha portato a casa guadagni.
Gli investitori, infatti, continuano a mettere in discussione le massicce previsioni sui raccolti fatte dall’USDA.
Inoltre, il contratto più attivo sui semi di soia aveva toccato il massimo di quasi due settimane durante la sessione, quindi alcuni fondi ed investitori hanno venduto per prendere profitto.
Tuttavia, le previsioni a medio lungo termine di condizioni meteorologiche più umide in arrivo nella fascia di produzione del grano hanno limitato ogni speranza per un grande rally.
La fascia orientale di produzione del mais potrebbe vedere una discreta quantità di precipitazioni entro martedì, con alcune aree che probabilmente raccoglieranno oltre 1 pollice.
Più in là, tra il 21 e il 27 luglio, le nuove prospettive del NOAA, prevedono un ritorno a condizioni di siccità per la maggior parte della Corn Belt.
Condizioni più fresche del normale invece si svilupperanno in tutta la Ohio River Valley.
Altro fattore determinante nella variazione dei prezzi nel corso della settimana, la debolezza del dollaro USA che ha sostenuto i prezzi delle materie prime agricole, in quanto teoricamente più economiche.
In questo contesto, i fondi operanti nelle materie prime hanno acquistato 10.000 lotti di mais, 7.500 lotti di grano e 500 lotti di soia.
Per la settimana, il mais è salito del 3,9% ed è tornato al di sopra dei 5 dollari.
La soia ha recuperato tutte le perdite della settimana precedente, aumentando del 3,68%.
La farina di soia ha guadagnato il 5,21% e l’olio di semi è aumentato di un altro 3,96%.
Anche il grano è salito in tutti e tre i mercati, ovviamente, grazie ai guadagni di venerdì.
Il grano primaverile di Minneapolis ha guidato la carica, con un movimento settimanale del 4,31%.
I contratti SRW di Chicago hanno avuto un rialzo dell’1,85%.
A Kansas City l’HRW ha chiuso la settimana con un guadagno dell’1,31%.
Il rapporto settimanale sui progressi del raccolto statunitense di lunedì ha mostrato che le condizioni del mais sono migliorate al 55% da buone a eccellenti rispetto al 51% della settimana precedente ed al di sopra dell’aspettativa media per un 53%.
La valutazione, però, è la peggiore per questo periodo dell’anno dal 2012, quando la siccità negli Stati Uniti ha fatto aumentare i prezzi globali dei raccolti.
Per quanto riguarda la soia, le condizioni erano migliori dell’1% con il 51% buono/eccellente.
Questo risultato, però, è stato al di sotto delle aspettative degli analisti del 52%.
Per quanto riguarda il grano, il 47% del grano primaverile è stato valutato come buono o eccellente.
Si è trattato di un calo rispetto al 48% della settimana precedente.
Le aspettative degli analisti erano per un miglioramento al 49%.
Il raccolto del grano invernale è avanzato del 9% ora al 46% completo a livello nazionale.
Il 40% del raccolto è stato valutato da buono a eccellente, invariato rispetto alla settimana precedente.
Le aree del grano HRW hanno riportato un clima umido, che ha continuato a ritardare l’avanzamento del raccolto ed ha sollevato maggiori preoccupazioni sulla qualità e l’abbandono.
Mercoledì, l’USDA ha pubblicato il suo ultimo rapporto WASDE, offrendo dati generalmente sfavorevoli da digerire per i trader.
La reazione complessivamente ribassista si è basata principalmente sulla stima della resa del mais statunitense a 177,5 bushel per acro (bu/ac), mentre gli analisti puntavano a 176,5 bu/ac.
Per quanto riguarda il grano, la produzione statunitense per il 2023/24 è prevista a 47,3 milioni di tonnellate, 1,5 milioni di tonnellate al di sopra delle aspettative e 2 milioni di tonnellate al di sopra del rapporto di giugno.
La produzione di frumento invernale è aumentata del 6% rispetto alle previsioni di giugno.
La produzione dell’Hard Red Winter è aumentata del 10% rispetto al mese scorso.
Il Soft Red Winter è in aumento del 5% rispetto alle previsioni di giugno.
Il White Winter è sceso dell’1% rispetto al mese scorso.
La produzione di grano duro è prevista in calo del 16% rispetto al 2022.
Il resto del grano primaverile è previsto in calo dell’1% rispetto allo scorso anno.
La resa della soia è rimasta invariata a 52 bpa.
A livello globale, la produzione di mais 23/24 è aumentata di 1,7 milioni di tonnellate rispetto al rapporto di giugno, con aumenti negli Stati Uniti e in Ucraina compensati da una riduzione nell’UE.
La produzione mondiale di grano è prevista in calo di 3,5 milioni di tonnellate, l’aumento negli Stati Uniti è compensato dalle riduzioni in Argentina (-2 milioni di tonnellate), Canada (-2 milioni di tonnellate) e UE (-2,5 milioni di tonnellate).
La previsione australiana è rimasta invariata a 29 milioni.
La produzione mondiale di soia è diminuita di 5,4 milioni di tonnellate, riflettendo le perdite statunitensi ed ha visto una riduzione delle scorte finali globali di 4,2 milioni di tonnellate.
Di conseguenza, lo stock finale mondiale di grano 2022/2023 è aumentato di +2,65 Mt a 269,31 Mt.
Lo stock finale di grano a livello mondiale 2023/2024 è stato visto con una revisione al ribasso di -4,18 Mt a 266,53 Mt.
Lo stock finale di mais a livello mondiale 2022/2023 è diminuito di -1,25 Mt a 296,30 Mt, ma il 2023/2024 è stato rivisto al rialzo di +0,22 Mt a 314,12 Mt
Per quanto riguarda la soia, lo stock finale mondiale 2022/2023 è aumentato di +1. 58 Mt a 102,90 Mt, mentre lo stock finale 2023/2024 è stato rivisto al ribasso di -2,36 Mt a 120,98 Mt.
Per quanto riguarda i prezzi, i prezzi medi in contanti del mais sono stati visti a $ 6,60 per il vecchio raccolto ed a $ 4,80 per il nuovo.
L’USDA ha lasciato il prezzo medio in contanti della soia del vecchio raccolto a $ 14,20, ma ha aumentato la stima del prezzo del nuovo raccolto di 30 centesimi a $ 12,40.
Il prezzo in contanti della farina di soia è stato fissato a $ 375/ton e quello dell’olio di soia a 60 c/lb.
Per quanto riguarda il grano, il prezzo medio in contanti è sceso di 20 centesimi dal WASDE di giugno a 7,50 dollari.
Sempre mercoledì, sono arrivati i dati settimanali dell’EIA che hanno mostrato un calo di 28.000 barili al giorno nella produzione di etanolo rispetto alla settimana precedente.
I produttori, infatti, hanno registrato una media di 1,032 milioni di barili al giorno durante la settimana che si è conclusa il 7/7.
Sono diminuite però, anche le scorte di etanolo di 398.000 barili a 22,658 milioni.
Giovedì, i dati settimanali sulle vendite all’esportazione hanno visto prenotazioni di mais per 468.400 tonnellate.
Si è trattato di un forte aumento rispetto alla settimana prima.
Anche le prenotazioni sul nuovo raccolto sono migliorate con 470.800 tonnellate prenotate.
Gli impegni sono ora pari al 94% di quanto appena rivisto dall’USDA, rispetto alla media quinquennale del 102%.
Per quanto riguarda la soia, il rapporto ha registrato che le prenotazioni di vecchio raccolto sono scese a sole 80.600 tonnellate.
Anche le vendite sul nuoo raccolto sono state più leggere, attestandosi a 209.200 tonnellate.
Gli impegni per il vecchio raccolto sono ora il 98% della previsione USDA, rispetto al ritmo medio di 5 anni del 103%.
Per quanto riguarda il grano, i dati hanno mostrato che durante la settimana del 6 luglio, le prenotazioni sono leggermente diminuite attestandosi a 395.700 tonnellate.
Si tratta di un calo del 2,5% rispetto alla settimana precedente, ma è del 61% in meno rispetto alla stessa settimana dell’anno scorso.
Gli impegni totali sono arrivati a 5,025 MMT, ovvero il 25% della proiezione per l’intero anno fatta dall’USDA, rispetto al ritmo medio del 33%.
Infine, in vista del rapporto NOPA previsto per oggi pomeriggio, gli analisti stimano che i membri NOPA abbiano lavorato 170.568 mbu di semi di soia a giugno.
Sarebbe il 4,1% in meno rispetto al conteggio di maggio di 177,9 mbu se realizzato, ma il 3,6% in più rispetto a quanto prodotto nel giugno 2022.
E comunque si tratterebbe di un nuovo record per il mese di giugno.
A giugno, infatti, c’è stato un giorno di lavorazione in meno.
Le scorte di olio di soia, nel mentre, dovrebbero essere comprese tra 1,816 e 1,872 miliardi di libbre alla data del 30 giugno.
In questo contesto, venerdì le basi sul mais sono state da stabili a miste, dopo essere aumentate di ben 10 centesimi in un impianto di etanolo dell’Indiana e scese di ben 10 centesimi in un terminal fluviale dell’Iowa.
Le basi sulla soia sono rimaste da stabili a deboli dopo essere diminuite di 10-20 centesimi in quattro trasformatori del Midwest e diminuite di 2 centesimi in un ascensore dell’Ohio.
Per quanto riguarda il grano, la base ha chiuso la settimana in modo misto tra classi e regioni di esportazione.
Nello specifico, la base HRS è diminuita nel PNW e nel Golfo.
L’HRW era in rialzo nel Golfo e piatto nel PNW, indicando che la base potrebbe raggiungere il punto più basso.
Una base più solida potrebbe segnalare che gli esportatori si stanno preparando a conferire più grano.
La base SRW invece è scesa, pressata dall’avanzamento del raccolto, mentre i prezzi del SW sono rimasti invariati, sostenuti dai timori di siccità nel PNW.
Di conseguenza, alla data del 13 luglio 2023, i prezzi FOB del grano statunitense n. 2 Hard Red Winter (HRW) si attestavano a 330 $/ton, in calo di 15 $/ton settimana su settimana.
Il grano americano n. 2 Soft Red Winter (SRW) è stato valutato a 247 $/ton, in calo di 9 $/ton rispetto alla settimana precedente.
Il grano duro del Nord in partenza dai Grandi Laghi, in consegna ad agosto 2023, è stato offerto a 10,89$/bu un aumento di 0,96 $/t settimana su settimana, (400,00 $/t, +35 $/t).
Il mais statunitense 3YC (Gulf) era a 255 $/ton, in aumento di 11 $/ton.
La soia USA 2Y (Golfo) era a 582 $/ton, in calo di 3 $/ton.
Il rapporto settimanale sull’etanolo dell’USDA indicava che i prezzi dell’etanolo in contanti erano da 2 a 10 centesimi più alti per la settimana quotando da $ 2,30 a $ 2,42 / gal a livello regionale.
I prezzi del DDG cash sono stati indicati da $185 a $215 durante la settimana, per lo più da $5 a $10/ton in meno.
Le quotazioni dell’olio di mais sono state per lo più da 3 a 7 centesimi più alte, quotando tra 58 e 66 centesimi per libbra a livello regionale.
L’USDA ha indicato il prezzo in contanti del B100 in rialzo in MN di 55 centesimi a $ 5,60/gal, ma era più debole in IL a $ 5,73/gal.
Dopo la chiusura delle sessioni, il rapporto CFTC Commitment of Traders ha mostrato che i fondi a partire da martedì scorso, hanno aumentato la loro posizione corta netta di 44.843 contratti.
Ciò ha portato la posizione ribassista a -65.052 contratti all’11 luglio.
Per quanto riguarda la soia, i dati hanno ancorato i fondi ad una posizione lunga netta di 82.748 contratti.
Questa è stata una riduzione di 6.394 contratti durante la settimana.
Per quanto riguarda il grano, i dati hanno mostrato che i fondi hanno tagliato 1.878 contratti dal loro short netto sul grano di Chicago, ora posizionato a -52.128 contratti.
Nel grano di KC, hanno aggiunto solo 824 contratti alla loro posizione lunga netta, portandola a 14.584 contratti.
Stamattina, i prezzi del mais e della soia a Chicago hanno guadagnato ancora più terreno, basandosi sull’aumento della scorsa settimana.
Il grano è salito di oltre l’1% poiché il rallentamento delle esportazioni dalla regione del Mar Nero e la minore produzione in Cina (leggi sotto) hanno sostenuto i prezzi.
In particolare, alle 6:52 (GMT), i semi di soia sono aumentati dello 0,68% a $ 14,90 per staio, il mais è aumentato dello 0,89% a $ 5,11 per staio, mentre il grano ha guadagnato l’1,44% a $ 6,71 per staio.
Canada
L’Alberta Crop Report per la settimana terminata l’11 luglio, ha valutato le condizioni del frumento primaverile al 46,4% buono/eccellente (al 27 giugno il rating era al 45,3%).
Il grano duro è stato valutato al 34,3% (contro il 47,4% del 27 giugno).
L’orzo era al 43,4% (39,8% il 27 giugno) e la colza al 43,6% (42,9%).
Negli ultimi 30 giorni, parti della provincia hanno ricevuto le piogge tanto necessarie.
Tuttavia, alcune zone, in particolare nella regione meridionale, hanno ricevuto da 0-50 mm di pioggia.
Attualmente, il 45% di tutte le colture è valutato in condizioni da buone a eccellenti.
Questa percentuale è ben al di sotto delle medie fatte a 5 e 10 anni rispettivamente del 66 e 68%.
Tutte le colture sono in anticipo rispetto alla media quinquennale.
Le colture meglio valutate sono il grano primaverile, l’avena, le lenticchie, le patate ed i ceci.
Le colture con il punteggio più basso invece sono il grano duro, la senape ed il lino.
Anche in Manitoba lo sviluppo delle colture è stato rapido.
Le colture invernali variavano dalla fase di indurimento all’essiccamento precoce.
Se il tempo lo permette, in alcune aree la raccolta potrebbe iniziare tra dieci giorni massimo due settimane.
I cereali invernali sono rimasti prevalentemente in condizioni da buone ad eccellenti.
La crescita del mais continua a progredire rapidamente e varia notevolmente a seconda dell’umidità del suolo e della regione.
Il grano primaverile ha finito di fiorire ed è valutato per lo più da discreto a buono.
Nel Saskatchewan, per il periodo che va dal 4 al 10 luglio 2023, i raccolti hanno continuato a maturare velocemente date le temperature alte in tutta la provincia.
La colza sta iniziando a baccellare e il grano sta iniziando a fiorire in molte zone.
La siccità sta colpendo parti della provincia.
Molti produttori sperano che piova immediatamente.
I raccolti sono in anticipo o nelle normali fasi di sviluppo.
Nello specifico, il 31% dei cereali autunnali è in anticipo mentre il 66% è nelle normali fasi di sviluppo.
I cereali primaverili sono avanti per il 33%, mentre il 60% è nelle normali fasi di sviluppo.
Anche i semi oleosi sono avanti per il 33%, mentre il 58% è nelle normali fasi di sviluppo.
I legumi sono avanti del 28%, mentre il 67% è nella normale fase di sviluppo.
Le colture sono generalmente si trovano in condizioni da buone a discrete.
Il frumento invernale e la soia sono le colture nelle migliori condizioni, con il 60% del frumento invernale in buone condizioni, mentre la soia è al 67% in buone condizioni.
Le condizioni del grano primaverile sono al 50% buone od eccellenti.
Un altro 34% è in discrete condizioni.
Il grano duro in buono o ottimo stato era appena il 26%.
Un altro 40% si trova in discrete condizioni.
Ma il 34% si trova in cattive o pessime condizioni.
Quanto all’attività di esportazione, nella settimana 49 di spedizione, ovvero la settimana terminata il 9 luglio, la Canadian Grain Commission nel suo settimanale Grain Statistics Weekly ha mostrato che le consegne di grano tenero da parte dei produttori ai terminal autorizzati erano pari a 310,4k tonnellate.
Si è trattato di un calo rispetto alle 455,5k mt pubblicate la settimana precedente.
Anche le consegne di grano duro sono più basse con 59,2k tonnellate.
La settimana precedente erano state 81,2k tonnellate.
Le esportazioni di grano tenero hanno raggiunto 335,7k tonnellate nella settimana 49.
Si è trattato di un calo rispetto alle 396,4k mt di una settimana prima.
Le esportazioni di grano duro, sono crollate passando da 87,6k mt a 23,0k mt.
Le scorte commerciali totali di grano tenero ai terminal si sono attestate a 2.118,7k tonnellate, in leggero calo rispetto alle 2.121,1k tonnellate della settimana precedente.
Al contrario, le scorte commerciali totali di grano duro sono state più elevate, passando da 278,1k tonnellate di una settimana prima, a 299,4k tonnellate della settimana 49.
Le esportazioni cumulative di grano tenero sono arrivate a 18.504,0k mt.
Cioè si confronta con 10.537,8k mt di un anno fa.
Le esportazioni cumulative di grano duro hanno raggiunto 4.924,6k tonnellate, contro 2.451,1 di un anno fa.
Le scorte commerciali di cereali delle principali colture da campo pari a 4,7888 milioni di tonnellate, sono diminuite di 44.200 tonnellate rispetto alla settimana precedente.
Questa cifra è scesa di 499.160 tonnellate ovvero del 9,4% rispetto alla media quinquennale.
Si tratta dello stock commerciale più ristretto riportato per questa settimana negli ultimi 10 anni.
Le previsioni di giugno avevano stimato per le principali colture scorte totali in aumento di 947.000 tonnellate rispetto al 2021-22, ed esattamente a 10.583 mmt.
Anche se questa cifra include le scorte di mais e soia, si noti che la previsione attuale mostra che le scorte di mais diminuiranno di 346.000 tonnellate, mentre le scorte di soia dovrebbero aumentare solo modestamente.
Negli ultimi cinque anni, le scorte commerciali segnalate per la settimana 52 hanno rappresentato un intervallo compreso tra il 31,8% ed il 42,3% delle scorte totali, con una media del 36% nei cinque anni.
Ma se le esportazioni dovessero continuare al ritmo attuale, sembrerebbe che le scorte complessive si ridurranno di anno in anno.
In questo contesto, al 14 luglio, il prezzo medio regionale del 1CWAD (frumento duro canadese con 13,5% di proteine) franco azienda era 402,06 dollari canadesi/t, in aumento di 11,43 dollari canadesi/t rispetto alla settimana precedente.
Il prezzo del grano duro reso – CA St Lawrence (CWAD) è stato offerto a 380 USD/t FOB, in aumento di 10 USD/t rispetto alla settimana precedente.
Il prezzo medio regionale del 1 CWRS (grano tenero canadese con 13,5% di proteine) reso franco azienda era 399,38/t, in aumento di 12,81 C$/t.
(USD/CAD = $ 1,3214 in calo rispetto a $ 1,3276 della settimana precedente).
Sud America
Gli agricoltori brasiliani raccoglieranno circa 317,5 milioni di tonnellate di cereali in questa stagione.
CONAB ha riferito che la produzione brasiliana di mais sarà di 127,8 MMT.
Si tratta di un aumento di 2,05 MMT rispetto alla stima precedente, ma è ben al di sotto dei 133 MMT stimate dall’USDA.
Il secondo raccolto safrinha è visto a 98,04 MMT, rispetto ai 96,3 milioni di giugno.
CONAB invece ha ridotto inaspettatamente la propria produzione di soia, segnando una perdita di circa 1,5 MMT in alcuni stati, mostrando una stima finale a 154,566 MMT.
L’USDA dal canto suo, ha lasciato la sua stima a 156 MMT nel rapporto WASDE di mercoledì scorso.
La produzione di grano 2023-24 è stata rivista al rialzo di 0,7 milioni di tonnellate, a 10,4 milioni di tonnellate (10,6 milioni di tonnellate l’anno precedente).
Dal punto di vista delle esportazioni, l’Anec stima che il paese esporterà 10,45 MMT di semi di soia questo mese.
Sarebbe un aumento anno su anno di oltre il 49%, se realizzato.
Anec prevede inoltre che le esportazioni brasiliane di farina di soia raggiungeranno 2,5 milioni di tonnellate a luglio.
In Argentina, la borsa dei cereali di Rosario, rispetto ad una stima precedente, a causa della mancanza di precipitazioni in alcune aree agricole, ha ridotto di circa il 4% le sue previsioni sulla produzione di grano attualmente in fase di sviluppo.
In particolare, lo scambio stima che l’Argentina nella stagione 2023/2024 produrrà 15,6 milioni di tonnellate, in calo rispetto alla precedente previsione di 16,2 milioni di tonnellate.
La stima per l’area di semina è stata ridotta di 200.000 ettari, per un totale di 5,4 milioni di ettari.
La riduzione sarebbe stata maggiore se non ci fossero state delle piogge recentemente.
Nel suo rapporto mensile, lo scambio ha anche previsto che il raccolto di soia 2022/2023 recentemente completato, ha raggiunto 20 milioni di tonnellate.
Si tratta di un calo di circa il 2% rispetto ai 20,5 milioni di tonnellate precedentemente previsti.
La borsa invece ha mantenuto la sua stima del raccolto di mais 2022/2023 a 32 milioni di tonnellate.
Attualmente la raccolta è stata completata al 60%.
Il Buenos Aires Grains Exchange, invece, ha riferito che la raccolta è arrivata al 58%, ed ha mantenuto la stima di 34 MMT.
L’USDA ha riportato il mais argentino a 34 MMT.
L’Exchange ha anche riferito che per la settimana terminata il 12 luglio 2023-24 la semina del grano è stata completata all’86% (91% l’anno precedente, 93% in media), con condizioni valutate all’88% discrete/eccellenti (86% la settimana precedente, 77% l’anno precedente).
Sono state osservate precipitazioni variabili nelle regioni coltivate, con forti precipitazioni nel sud, in alcune parti di Buenos Aires e Entre Ríos che hanno ostacolato i progressi.
La semina dell’orzo 2023-24 è stata completata al 77% (86% l’anno precedente).
Mentre le recenti piogge hanno migliorato i livelli complessivi di umidità del suolo, ci sono stati alcuni casi di inondazioni nel sud-est della regione agricola.
In questo contesto, al 13 luglio, il prezzo del frumento argentino di seconda qualità, FOB Up River, era quotato a 332 $/t, in calo di 8 $/t rispetto alla settimana precedente.
Il prezzo del mais argentino (Up River) era 223 $/t, in calo di 2 $/t wow.
Il prezzo dell’orzo da foraggio argentino (Up River) era 235 USD/t, invariato.
Il prezzo della soia argentina (Up River) era 548 $/t, in calo di 12 $/t.
Il prezzo del mais brasiliano (Paranagua) era 230 $/t, in aumento di 12 $/t.
Il prezzo della soia brasiliana (Paranagua) era 521 $/t, in aumento di 6 $/t.
Europa
In Europa, i prezzi del grano sono aumentati a causa delle preoccupazioni per le “spedizioni sicure” dall’Ucraina.
La colza invece è diminuita a seguito di alcune prese di profitto e del calo dei prezzi del petrolio.
In particolare, il grano quotato sulla borsa Euronext con sede a Parigi ed in consegna a settembre è aumentato dell’1,09% chiudendo a 231,75 euro ($ 260,05) per tonnellata.
E ciò, nonostante il 14 luglio fosse un giorno festivo in Francia che ha tenuto lontani alcuni partecipanti al mercato.
Il presidente Vladimir Putin giovedì aveva dichiarato che la Russia, a meno che le sue stesse richieste non fossero state soddisfatte, si sarebbe ritirata dall’accordo sulle spedizioni ucraine, riaffermando la dura posizione di Mosca.
Il presidente turco Tayyip Erdogan aveva anticipato venerdì di aver concordato con Putin che l’accordo avrebbe dovuto essere prorogato e che si sperava che ciò avvenisse già sin dalla data di scadenza, ovvero oggi.
Il mercato ha già scontato un’alta possibilità di cancellazione.
Pertanto, anche se ciò avvenisse, i prezzi dei prodotti agricoli europei, aumenteranno ancora solo se l’UE riceverà una maggiore domanda di esportazione.
Attualmente, infatti, in Russia ci sono scorte di grano disponibili agli importatori mondiali, molto ampie ed economiche.
Inoltre, il raccolto dell’UE procede, anche se con qualche riduzione nelle rese, ma comunque rende disponibili nuovi rifornimenti.
Stratégie Grains ha rivisto al ribasso le stime di produzione dell’UE tagliando il frumento tenero 2023-24 di 2,5 Mt a 126,2 Mt (125,1 Mt l’anno precedente).
Si prevede che una percentuale maggiore di quanto precedentemente indicato possa essere declassata ad uso zootecnico a causa delle condizioni umide.
La produzione di orzo è stata ridotta di 0,8 Mt, a 47,1 Mt (51,2 Mt), principalmente a causa delle riduzioni in Scandinavia e Germania, dove le condizioni di siccità hanno influito negativamente sui raccolti.
In Spagna si sono confermate rese basse, legate a una grave siccità. Le previsioni sulla produzione di mais sono state ridotte di 0,4 Mt, a 60,8 Mt (52,2 Mt), principalmente a causa del clima sfavorevolmente secco in molte regioni di coltivazione.
I rendimenti potrebbero potenzialmente diminuire ulteriormente, a meno che non si verifichino precipitazioni significative nel mese di luglio.
In Francia, FranceAgriMer ha leggermente abbassato le sue valutazioni per l’attuale raccolto di grano tenero, che ora è per l’80% in condizioni da buone a eccellenti alla data del 10 luglio (81% la settimana precedente, 64% l’anno precedente), il grano duro era al 68% (70% 55pc), orzo invernale a 80pc (80pc, 62pc), orzo primaverile a 73pc (76pc, 51pc) e mais a 82pc (83pc, 83pc).
Il raccolto di grano tenero 2023-24 è stato al 33% completo (10% la settimana precedente, 45% l’anno precedente), il grano duro al 65% (26% e 78%), l’orzo invernale al 95% (77% e 95%) e l’orzo primaverile al 35% (16% e 37%).
La raccolta sta ormai volgendo al termine a sud della Loira, mentre sta aumentando a nord della Senna.
Gli acquazzoni nell’est e poi nel nord della Francia hanno rallentato il progresso della raccolta negli ultimi due giorni.
Le rese sul frumento continuano ad essere estremamente eterogenee, anche all’interno delle singole aziende agricole, a seguito della primavera atipica che ha contraddistinto questa stagione.
A tal proposito, sul grano tenero FranceAgriMer ha riportato tal quale il dato di produzione indicato da Agreste pari a 35 Mt.
Il rapporto Agreste a metà settimana aveva animato alcuni dibattiti, in quanto la resa sul frumento tenero è stata stimata a 7,34 t/ha, notevolmente inferiore a quella di Arvalis ed Intercéreales pubblicata la settimana prima (7,5 t/ha).
Tuttavia, questa media produttiva rimane ben superiore alle 7,17 t/ha dell’anno scorso.
Quanto al grano duro, questo viene visto in leggero calo a 1.297 Mt contro 1.346 Mt dello scorso anno.
Parimenti, in Germania, l’associazione delle cooperative agricole ha tagliato le sue previsioni sul grano, confermando le aspettative di un raccolto inferiore.
Tuttavia, un apprezzamento dell’euro, che ha raggiunto la scorsa settimana il massimo negli ultimi 16 mesi, nei confronti del dollaro, ha limitato i guadagni.
Ciò, sottolinea le deboli prospettive di esportazione dell’UE per la nuova stagione.
Secondo gli ultimi dati della Commissione europea, infatti, la campagna di commercializzazione 2023/24 è iniziata più lentamente del previsto.
Le esportazioni di tenero hanno raggiunto 360.867 tonnellate al 9 luglio.
Questo è stato un calo del 46% su base annua.
Anche sul fronte import le attività hanno rallentato.
Le importazioni di mais, che hanno raggiunto 225.008 t nei primi nove giorni di luglio, sono finora del 35% inferiori al ritmo dello scorso anno.
Le importazioni di soia, con 141.542 t durante i primi nove giorni di luglio, sono state finora del 67% inferiori al ritmo dello scorso anno.
Le importazioni di farina di soia dell’UE hanno raggiunto 206.060 tonnellate nello stesso periodo, ovvero il 54% in meno rispetto al ritmo dello scorso anno.
Su questa scia, FranceAgriMer ha previsto che le esportazioni francesi di grano tenero al di fuori dell’UE nella stagione 2023/24 raggiungeranno 9,6 milioni di tonnellate.
Si tratta di un calo rispetto ai 10,1 milioni del 2022/23.
Al contrario, si prevede che le esportazioni francesi di grano tenero all’interno dell’UE rispetto ai 6,38 milioni della scorsa stagione aumenteranno a 7,79 milioni di tonnellate.
La domanda all’interno dell’UE dovrebbe essere sostenuta dai danni meteorologici ai raccolti in Spagna e Italia.
Ma non è detto che questi due paesi faranno riferimento esclusivamente alla Francia.
Quanto alla stima delle esportazioni di grano tenero extra Ue avvenuta nella stagione 2022/23, questa è stata rivista al ribasso rispetto ai 10,2 milioni previsti un mese fa.
Pur nondimeno le scorte francesi di grano tenero alla fine della stagione 2023/24, sono viste da FranceAgriMer a 2,67 milioni di tonnellate, in calo rispetto ai 2,79 milioni del 2022/23.
Il grano duro, alla fine della campagna 2023/2024, si presenta con uno stock storicamente basso di sole 70.000 t.
Per l’orzo, FranceAgriMer prevede che le esportazioni 2023/24 al di fuori dell’UE raggiungeranno 2,5 milioni di tonnellate, in calo rispetto ai 3,2 milioni del 2022/23, e le spedizioni all’interno dell’UE saranno 3,75 milioni di tonnellate, in aumento rispetto ai 3,18 milioni della scorsa stagione.
Le scorte di orzo alla fine del 2023/24 sono state viste salire a 1,53 milioni di tonnellate da 1,18 milioni nel 2022/23.
Per il 2022/23, FranceAgriMer ha ridotto la stima delle scorte finali di mais a 2,00 milioni di tonnellate, dai 2,11 milioni del mese scorso.
Pertanto, anche se i cereali ucraini dovessero essere bloccati, non è sicuro che i cereali del Nord Europa riacquisteranno la competitività necessaria, per essere acquistati sia in Spagna che in Italia.
A tal proposito, la recente gara tenuta dall’Algeria giovedì scorso ha mostrato ancora una volta come il grano russo è rimasto più economico delle forniture dell’Europa occidentale, dato che gli acquisti segnalati erano compresi tra $ 269 e $ 269,50 per tonnellata (C&F).
Ucraina
Al 13 luglio, in Ucraina sono stati raccolti cereali precoci e legumi su 643,76 mila ha (6%), con una resa di 3,35 t/ha e una produzione totale di 2,157 milioni di tonnellate. Questo è quanto ha riferito il servizio stampa del Ministero dell’agricoltura dell’Ucraina. In particolare, il ritmo di raccolta comprende: orzo – attraverso 352,36 mila ha (25%), con una resa di 3,72 t/ha ed una produzione di 1,311 milioni di tonnellate; frumento – 211,82 mila ha (5%), con una resa di 3,68 t/ha ed una produzione di 778,65 mila tonnellate; piselli – 44,99 mila ha (31%), con una resa di 2,08 t/ha ed una produzione di 93,74 mila tonnellate. La campagna di raccolta viene condotta in tutte le regioni dell’Ucraina, ad eccezione di Luhansk. Al 13 luglio i produttori agricoli della regione di Odessa erano in testa, rispettivamente con 241,6 mila ettari (25%) e 746 mila tonnellate. La resa media più alta è attualmente registrata nella regione di Chernivtsi – 6,8 t/ha, ma la campagna di raccolta nella regione è stata completata solo per il 2%. Alla data di riferimento, la colza invernale in Ucraina è stata raccolta da 158,13 mila ha (11%) e la produzione ha raggiunto 329,48 mila tonnellate con una resa media di 2,08 t/ha.
Nel frattempo, Secondo il Servizio statistico statale, al 12 luglio, l’Ucraina ha esportato per la corrente annata agraria, 894 mila tonnellate di cereali e legumi. Lo ha riferito il servizio stampa del Ministero delle politiche agrarie.
Questa cifra viene confrontata con le 598 mila tonnellate dell’anno scorso.
nello specifico, nell’attuale ad oggi l’Ucraina ha spedito:
– frumento per 283 mila tonnellate (119 mila tonnellate nell’a.a. 2022/23);
– orzo per 81 mila tonnellate (40 mila tonnellate);
– segale per 0,1 mila tonnellate (0)
– mais per 525 mila tonnellate (431 mila tonnellate).
L’esportazione totale di farina dall’Ucraina, nell’annata 2023/24, al 12 luglio, ammontava a 3,5 mila tonnellate (1,7 mila tonnellate un anno prima), compresa la farina di frumento, 3,4 (1,4) tonnellate.
Russia
Al 10 luglio, gli agricoltori russi hanno raccolto 11,1 milioni di tonnellate di cereali. Cereali e legumi sono stati trebbiati su un’area di 2,9 milioni di ettari, secondo il Ministero dell’Agricoltura della Federazione Russa. Ciò includeva grano per 6,3 milioni di tonnellate, orzo per 2,6 milioni di tonnellate e colza per 262,8 mila tonnellate. Gli attuali rendimenti per alcune colture superano il livello dell’anno precedente. Nel frattempo, SovEcon prevede che le esportazioni di grano dalla Russia a luglio raggiungeranno un totale compreso tra 3,7 e 4,1 milioni di tonnellate, rispetto a una media di 2,8 milioni di tonnellate. L’elevato ritmo delle esportazioni è facilitato da condizioni di mercato favorevoli e livelli di scorte record. Secondo Interfax, le ferrovie russe riferiscono che durante i primi sei mesi del 2023, il trasporto ferroviario di carichi di cereali, inclusi grano, mangimi, cereali minori, farina e altri prodotti macinati è stimato a 18,5 milioni di tonnellate, il 39% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Il grano di origine russa rimane il più economico al mondo. Con un differenziale di prezzo sull’origine più economica (Mar Nero UE 12%) di almeno 15 $/t, continua a sbaragliare la concorrenza europea ed internazionale. L’indice dei prezzi CPT Novorossiysk per il 12,5% è stato visto infatti a 16.100 RUB/ton. I prezzi interni sono aumentati da fine giugno di circa 1.240 rubli/ton, a causa di un rublo più debole. Il governo ha incoraggiato a vendere sulla scena internazionale non al di sotto del prezzo minimo di 240 $/ton per agosto. Ma per ora è una sfida vendere anche a 230 $/ton FOB. Negli ultimi giorni c’è stata una mancanza di domanda stabile e, di conseguenza, il 12,5% è stato ufficialmente collocato a 230-235 $/t FOB. La Russia ha raccolto il suo raccolto di grano più grande di sempre nel 2022/23, (104,5 milioni di tonnellate). Anche se i livelli di esportazione hanno stabilito nuovi record, le scorte del paese sono enormi. Inoltre, le previsioni per l’anno di commercializzazione appena iniziato sono state livello, con idee di raccolto indicate fino a 87 milioni di tonnellate. Ciò significa che la Russia dovrà cercare di effettuare esportazioni record anche nella campagna di commercializzazione 2023/24.
Cina
La produzione cinese di grano estivo è scesa dello 0,9% quest’anno.
Questo è quanto si è potuto accertare dai dati ufficiali mostrati sabato.
Si tratta del primo calo in sette anni.
Il motivo principale addotto, è da ricondursi alle forti piogge hanno colpito le principali aree di coltivazione poco prima del raccolto.
Nello specifico, secondo il National Bureau of Statistics, la produzione è scesa a 134,53 milioni di tonnellate.
Si tratta comunque di un raccolto eccezionale.
La superficie coltivata a grano è aumentata dello 0,4%, ma gli sforzi sono stati parzialmente vanificati da una diminuzione della produzione pari all’1,3%, ha affermato l’ufficio statistico.
Tuttavia, secondo molti analisti, questo calo non avrà particolare incidenza sul mercato, in quanto dovrebbe avere al massimo un impatto minimo sulle abbondanti scorte statali.
Tra gli altri dati ricevuti la scorsa settimana, da sottolineare la produzione di soia 23/24 a 21,46 MMT.
Questa è rimasta invariata rispetto al mese scorso ed è 1,17 MMT in più su base annua.
Le importazioni previste sono state contrassegnate a 94,22 MMT, anch’esse invariate rispetto al rapporto di giugno.
La Cina ha importato a giugno 10,27 milioni di tonnellate di semi di soia.
Secondo quanto è emerso dai dati doganali mostrati giovedì, si è trattato di un aumento del 24,5% rispetto all’anno precedente.
Allo stesso tempo, c’è da sottolineare queste importazioni sono significativamente inferiori al record di 12,02 milioni di ton registrato a maggio e per lo più si tratta di soia brasiliana attesa da tempo ed acquistata a buon mercato.
Gli arrivi totali di soia nei primi sei mesi dell’anno hanno raggiunto 52,58 milioni di tonnellate.
Si tratta di un aumento del 13,6% su base annua.
Questo mese dovrebbero arrivare altri 10-11 milioni di tonnellate.
Sudest Asiatico
I prezzi dell’olio di palma Malese hanno chiuso venerdì con un modesto rialzo, ma hanno registrato un terzo aumento settimanale consecutivo.
La forza degli oli commestibili rivali ha infatti supportato il mercato, tanto che il contratto con scadenza settembre alla Bursa Malaysia ha chiuso in rialzo di altri 12 ringgit, ovvero lo 0,3%, in più a 3.877 ringgit ($ 857,17) per tonnellata.
L’olio di palma è salito dell’1,1% per la settimana.
Le importazioni di olio di palma dall’India sono aumentate del 56% al massimo di tre mesi nel mese di giugno.
Gli acquirenti hanno approfittato del calo dei prezzi per aumentare gli acquisti.
L’Indonesia ha in programma di aumentare il prezzo di riferimento dell’olio di palma a 791,02 dollari per tonnellata per il periodo 16-31 luglio, rendendolo meno competitivo rispetto all’olio di palma malese.
La Malesia invece ha mantenuto all’8% la sua tassa sulle esportazioni per il mese di agosto, nonostante sia aumentato il prezzo di riferimento.
In India, come riportato da Bloomberg, c’è una crescente preoccupazione che il paese stia considerando di vietare le esportazioni di riso nel tentativo di contrastare l’inflazione.
L’India è il più grande esportatore di riso al mondo e qualsiasi mossa per limitare le esportazioni potrebbe innescare una corsa per assicurarsi forniture alternative e far salire i prezzi ancora più in alto.
Australia
Secondo gli ultimi dati emessi dall’Australian Bureau of Statistics, l’Australia a maggio ha esportato 447.776 ton di colza.
Si tratta di un aumento del 56% rispetto alle 287.086 ton spedite ad aprile.
I maggiori mercati sono stati il Pakistan con 166.529 tonnellate, gli Emirati Arabi Uniti con 148.856 tonnellate ed il Giappone con 120.694 tonnellate.
Secondo alcuni analisti privati però, i ritmi di spedizione mensili, sia a giugno che a luglio dovrebbero scendere a circa 400.000 tonnellate a giugno e luglio.
Attualmente si stima che il futuro raccolto di colza australiana ancora nel terreno sarà 5,72 milioni di tonnellate (Mt), ovvero il 29% in meno rispetto al raccolto record del 2022-23.
Tuttavia, questa stime sul nuovo raccolto, è ben al di sopra della cifra iniziale prospettata da ABARES rilasciata il mese scorso e pari a 4,91 milioni di tonnellate.
Per quanto riguarda l’orzo ed il sorgo, secondo gli ultimi dati dell’Australian Bureau of Statistics, l’Australia ha esportato 599.767 tonnellate di orzo e 452.182 tonnellate di sorgo a maggio.
L’orzo comprendeva 535.102 tonnellate per uso zootecnico e 64.665 tonnellate da malto.
La cifra dell’orzo da foraggio è aumentata del 14% rispetto alle 469.640 tonnellate spedite ad aprile, mentre la cifra da malto di 64.665 tonnellate è diminuita del 48% rispetto al totale di aprile di 123.223 tonnellate.
Il sorgo ha avuto un mese eccezionale, con 452.182 tonnellate spedite a maggio, in aumento del 25% rispetto alle 361.058 tonnellate esportate ad aprile.
I tre mercati maggiori per volume di orzo da foraggio sono stati l’Arabia Saudita con 126.325 tonnellate, il Giappone con 105.203 tonnellate, mentre la Cina con 445.641 tonnellate rappresentava il 99% delle esportazioni di sorgo.
I principali mercati dell’orzo da malto a maggio sono stati il Vietnam con 34.803 tonnellate, il Perù con 17.941 tonnellate e l’Ecuador con 5.000 tonnellate.
Nel frattempo, i mercati locali hanno chiuso la settimana senza troppi clamori venerdì, con il grano ASX di gennaio 2024 invariato a AUD$381/t.
Dopo una settimana relativamente secca, possiamo aspettarci più o meno lo stesso questa settimana, con la mappa delle precipitazioni che mostra meno di 5 mm per la maggior parte delle principali regioni di coltivazione ad eccezione di Vic orientale e WA meridionale, dove sono previsti tra 10 e15 mm.
Nell’Australia orientale, i mercati settentrionali continuano a essere scambiati ad premio rispetto a quelli meridionali, riflettendo le condizioni più secche.
Il rapporto sul raccolto di luglio GIWA rileva che il raccolto di grano in WA potrebbe potenzialmente raggiungere i 18 milioni di tonnellate nel 2023-24, anche se, se si dovesse verificare una primavera secca come previsto, non sarà affatto così.
Le aste internazionali
I settori macroeconomici
Mercati energetici
I prezzi del petrolio sono scesi più di un dollaro al barile venerdì.
Il dollaro si è rafforzato e gli operatori petroliferi hanno registrato profitti dopo il forte rally dei giorni precedenti.
In particolare, i futures sul greggio Brent si sono attestati a $ 79,87 al barile, in calo di $ 1,49, o 1,8%, mentre i futures sul greggio U.S. West Texas Intermediate sono scesi di $ 1,47, o 1,9%, per attestarsi a $ 75,42 al barile.
Entrambi i benchmark però hanno registrato il loro terzo guadagno settimanale consecutivo, con i prezzi aumentati di quasi il 2% su base settimanale.
Le interruzioni dell’offerta in Libia e Nigeria hanno accresciuto i timori che l’offerta si restringerà nei prossimi mesi.
Anche le esportazioni di petrolio russo sono diminuite in modo significativo e, se questa tendenza continuasse la prossima settimana, probabilmente farebbe aumentare ulteriormente i prezzi.
Le esportazioni di petrolio russo dovrebbero ridursi di 500.000 barili al giorno ad agosto.
Inoltre, la scorsa settimana le società energetiche statunitensi hanno ridotto il numero di piattaforme petrolifere e di gas naturale operative per la decima volta in 11 settimane.
Il conteggio infatti è sceso di 5 a 675 nella settimana fino al 14 luglio.
Baker Hughes ha affermato che ciò porta il conto totale a 81 impianti di perforazione in meno, ovvero l’11%, al di sotto della media in questo periodo dell’anno.
Le piattaforme petrolifere statunitensi sono scese di 3 a 537 la scorsa settimana, il minimo dall’aprile 2022.
Le piattaforme di gas sono scese di 2 a 133.
Nel Permiano i trivellatori hanno tagliato cinque impianti di perforazione, portando il conto totale tra petrolio e gas a 337, il più basso da maggio 2022..
Il fornitore di dati Enverus, che pubblica i propri dati sul conteggio degli impianti di perforazione, ha affermato che i perforatori hanno mantenuto il numero di impianti di perforazione in funzione a 732 nella settimana terminata il 12 luglio.
Ciò ha portato il conto totale a circa 17 impianti di perforazione in meno nell’ultimo mese si tratta di un calo del 14% su base annua.
Pertanto, questa settimana il rally potrebbe riprendere poiché l’allentamento dell’inflazione, i piani per ricostituire la riserva strategica degli Stati Uniti, i tagli fatti all’offerta e le interruzioni potrebbero sostenere nuovamente il mercato petrolifero.
Tuttavia, stamattina i prezzi del petrolio hanno esteso il loro calo per una seconda seduta consecutiva.
La crescita della Cina nel secondo trimestre è stata più debole del previsto, alimentando i timori per la domanda cinese.
Secondo i dati diffusi dal National Bureau of Statistics, il prodotto interno lordo della Cina nel secondo trimestre è infatti cresciuto del 6,3% su base annua.
Questo è stato in calo rispetto alle previsioni degli analisti del 7,3%, sebbene fosse migliore rispetto al 4,5% del trimestre gennaio-marzo.
Rispetto a maggio, le raffinerie cinesi a giugno hanno lavorato l’1,6% in più di greggio ogni giorno, avendo intensificato le operazioni dopo la manutenzione primaverile.
La domanda apparente di petrolio è quindi cresciuta a un ritmo sostenuto di anno in anno, ma il mercato ora sembra concentrato più sui numeri principali (ovvero il PIL).
E nonostante qualche analista veda all’orizzonte immediati interventi da parte del governo per sostenere la crescita, è probabile che Pechino sia cauta nel programmare eventuali nuove misure di stimolo, e ciò, giusto per evitare un aumento dei prezzi delle materie prime.
Nel frattempo la Libia nel fine settimana ha ripreso la produzione.
Pertanto, i futures sul greggio Brent sono scesi di 91 centesimi, o dell’1,1%, a $ 78,96 al barile alle 06:28 GMT, e il greggio US West Texas Intermediate era a $ 74,55 al barile, in calo di 87 centesimi, anch’esso in calo dell’1,1%.
Noli internazionali
Nei mercati del trasporto marittimo, il principale indice del trasporto marittimo del Baltic Exchange a Londra, che tiene traccia delle tariffe per le navi che trasportano merci solide alla rinfusa, ha segnato il suo primo aumento settimanale su tre.
Venerdì però è leggermente diminuito a causa della domanda più debole nei segmenti delle navi più grandi.
L’indice complessivo, infatti, è sceso di 13 punti, pari all’1,2%, chiudendo a 1.090.
Tuttavia, è salito dell’8% per la settimana, il miglior risultato dalla settimana terminata il 23 giugno.
In particolare, l’indice capesize ha perso 36 punti, o circa il 2,1%, a 1.655.
Per la settimana, l’indice ha guadagnato l’8,7%.
I guadagni giornalieri medi per i capesize, che in genere trasportano carichi da 150.000 tonnellate come ferro e carbone, sono diminuiti di $ 306 a $ 13.722.
L’indice panamax è sceso di 6 punti, o dello 0,5%, a 1.095. È aumentato dell’11,3% per la settimana, il suo più grande guadagno percentuale settimanale dal 7 aprile.
I guadagni giornalieri medi per i panamax, che di solito trasportano carichi di carbone o grano da circa 60.000 a 70.000 tonnellate, sono diminuiti di $ 53 a $ 9.853.
Tra le navi più piccole, l’indice supramax è rimasto invariato a 743.
Mercati azionari
Le notizie positive sull’inflazione la scorsa settimana sono state rialziste per le azioni.
L’indice dei prezzi delle importazioni di giugno negli Stati Uniti, petrolio escluso, è sceso dello 0,3% m/m, un calo leggermente superiore alle aspettative di -0,2% m/m.
Tuttavia, venerdì i titoli azionari statunitensi hanno chiuso in modo contrastante, poiché i rendimenti obbligazionari sono aumentati a causa dei commenti da falco provenienti da alcuni funzionari della Fed.
I commenti sono arrivati dopo che l’indicatore delle aspettative di inflazione di luglio dell’Università del Michigan negli Stati Uniti è aumentato inaspettatamente.
In particolare, l’indice è salito di +8,2 a un massimo di 1 anno e 3/4 di 72,6, più forte delle aspettative di 65,5.
L’indicatore delle aspettative di inflazione a 1 anno è salito inaspettatamente al 3,4% dal 3,3% di giugno, peggio delle aspettative di un calo al 3,1%.
Inoltre, le aspettative di inflazione a 5-10 anni sono salite al 3,1%, al di sopra delle attese di invarianza al 3,0%.
Di conseguenza, il rendimento del Tesoro a 10 anni è salito al 3,82% dal 3,77% di giovedì.
Ma era ancora ben al di sotto del 3,98% di martedì, prima che venissero pubblicati i rapporti sull’inflazione.
Il rendimento a due anni, ha chiuso al 4,73%.
In questo contesto, lo S&P 500 è scivolato di 4,62 punti, o dello 0,1%, a 4.505,42.
Il Dow Jones Industrial Average è salito di 113,89 punti, o dello 0,3%, a 34.509,03, ed il Nasdaq Composit è sceso di 24,87 punti, o dello 0,2%, a 14.113,70.
Per la settimana, il Dow è salito del 2,3%, lo S&P 500 è salito del 2,4% ed il Nasdaq è avanzato del 3,3%.
Lo S&P 500 rimane in rialzo del 17% da inizio anno.
Stamattina, le azioni asiatiche sono state per lo più in calo dopo i dati sulla crescita della sua economia provenienti dalla Cina.
I mercati in Giappone sono stati chiusi per ferie ed il mercato di Hong Kong è stato chiuso a causa di un tifone.
Pertanto, l’indice Shanghai Composite è sceso dell’1,1% a 3.201,09.
L’economia cinese dovrebbe rallentare ulteriormente nei prossimi mesi, anche se gli investitori si aspettano alcune mosse da Pechino per sostenere la crescita.
A Seoul, il Kospi è sceso dello 0,4% a 2.617,03, mentre l’S&P/ASX 200 australiano è sceso di meno dello 0,1%, a 7.301,90.
Il SET di Bangkok ha guadagnato lo 0,6% e il Sensex in India ha guadagnato lo 0,2%.
Mercati valutari
L’indice del dollaro è salito dello 0,15% venerdì.
Il dollaro si è ripreso dal minimo di 15 mesi, grazie all’aumento dei rendimenti obbligazionari ed al sentiment dei consumatori statunitensi, che è salito più del previsto.
In particolare, la coppia EUR/USD è scesa leggermente dello 0,05%, ma ha registrato il massimo in 16 mesi e mezzo.
La coppia EUR/USD è scesa dopo che l’indice tedesco dei prezzi all’ingrosso di giugno è sceso del -2,9% su base annua, il massimo in 3 anni.
Questo è accomodante per la politica della BCE.
Il cambio USD/JPY è salito dello 0,59%, con lo yen che si è ritirato dal massimo di 1-3/4 mesi rispetto al dollaro, dopo che la produzione industriale giapponese di maggio è stata rivista al ribasso a -2,2% m/m rispetto al -1,6% inizialmente riportato.
Si è trattato del più grande calo in 4 mesi.
Tuttavia, l’indice del dollaro complessivamente è sceso del 2,3% durante la settimana.
Il calo settimanale è stato esacerbato dai dati sull’inflazione dei produttori e dei consumatori statunitensi di giugno che hanno mostrato un allentamento delle pressioni sui prezzi.
Stamattina, il dollaro è scivolato a 138,57 yen giapponesi da 138,82 yen.
L’euro è salito a $ 1,1236 da $ 1,1229.
Osservando il mercato di questa settimana …
L’accordo sul grano del Mar Nero scade oggi.
Il presidente turco Erdogan ha dichiarato venerdì che la Russia ha acconsentito ad una proroga, ma il Cremlino non ha rilasciato alcuna dichiarazione a tal proposito.
Erdogan ha detto ai giornalisti di aver parlato con Putin al telefono ed ha affermato che lui e Putin “sono sulla stessa linea” quando si tratta di rinnovare l’accordo.
Un portavoce delle Nazioni Unite ha detto venerdì che il segretario generale Antonio Guterres stava aspettando una risposta da Putin.
L’ultima nave approvata in base all’accordo ha lasciato Odesa ieri di mattina presto.
Per quanto riguarda i rapporti dagli Stati Uniti, la settimana inizia normalmente, con il rapporto dell’USDA sulle ispezioni ai carichi esportati dagli Stati Uniti, in uscita nel pomeriggio.
Riceveremo anche il rapporto mensile NOPA, che mostra la soia trasformata a giugno.
A tarda serata, dopo la chiusura delle sessioni il NASS pubblicherà il Crop Progress Report aggiornandoci sullo stato delle colture statunitensi.
Mercoledì l’EIA pubblicherà il suo rapporto settimanale che mostra, tra le altre cose, la produzione e le scorte di etanolo negli Stati Uniti.
Giovedì pomeriggio sarà pubblicato il report settimanale sulle vendite statunitensi fatte per l’esportazione.
Per concludere la settimana il NASS rilascerà venerdì il suo rapporto mensile “Cattle on Feed” e quello semestrale “Cattle Inventory” per cercare di capire come sta andando la produzione di bestiame negli Stati Uniti, nonché l’effettiva grandezza.