GRAIN MARKET VIEW
LAST WEEK MARKET COMMENT – 10 Luglio 2023
Buongiorno, Famiglia Contadina…
I mercati mondiali
Stati Uniti
I mercati agricoli statunitensi sono andati in rosso venerdì.
I prezzi del mais sono diminuiti del 2,35%.
La soia è diminuita dell’1,42%.
I prezzi della farina di soia hanno chiuso con una perdita dell’1,32% e l’olio di soia è sceso dello 0,65%.
Anche i mercati del grano sono diminuiti, con il SRW di Chicago che ha perso l’1,29%, l’HRW di Kansas City è sceso del 3,02% e l’HRS di Minneapolis dell’1,19%.
I prezzi del mais e della soia sono diminuiti, poiché sono arrivate le tanto attese piogge sul Midwest.
Inoltre, secondo il Commodity Weather Group, sono state previste precipitazioni da normali a superiori al normale per il Midwest centrale e meridionale nel periodo da sei a 15 giorni, anche se l’angolo nord-occidentale della regione pare possa rimanere in gran parte asciutto.
I prezzi del grano sono diminuiti, poiché la stagione di raccolta è al suo picco in tutto l’emisfero settentrionale e, nonostante alcuni problemi di produzione negli Stati Uniti, c’è già motivo di aspettarsi un raccolto globale più ampio del previsto.
Per la settimana, il mais in consegna per settembre, dopo aver toccato il punto più basso in 2 anni e mezzo a metà settimana, è sceso solo dello 0,27% rispetto alla settimana precedente.
La soia, che lunedì aveva raggiunto il massimo di quattro mesi, ha chiuso in ribasso dello 0,99% per la settimana.
La farina di soia è stata quella che ha perso di più, registrando un calo del 2,68%.
L’olio di soia invece ha esteso i guadagni della settimana precedente, aumentando di un altro 1,41%.
La performance dei frumenti è stata mista, con il grano SRW di Chicago che è sceso dello 0,23% durante la settimana.
Mentre l’HRW di Kansas City, ha recuperato un altro 2,28% durante la settimana, e l’HRS di Minneapolis è salito del 3,76%.
Lunedì, il rapporto settimanale sullo stato delle colture statunitensi ha mostrato che le valutazioni sulle condizioni del mais erano aumentate dell’1% a partire da domenica 2 luglio portandosi al 51% come gd/ex (buone/eccellenti).
Per quanto riguarda la soia, i dati hanno mostrato un calo dell’1% considerate al 50% come gd/ex.
Le condizioni del grano primaverile sono scese del 2% al 48% gd/ex.
La raccolta del grano invernale era in ritardo rispetto al programma, con solo il 37% completato, rispetto al ritmo medio del 46%.
Le piogge su parti del Kansas Oklahoma e Texas probabilmente hanno rallentato i progressi.
Tuttavia, le valutazioni delle condizioni sono rimaste invariate al 40% gd/ex.
I dati mensili di Grain Crushing hanno mostrato che sono stati utilizzati 437,54 mbu di mais per la produzione di etanolo nel mese di maggio.
È stato un calo del 2,03% rispetto all’anno precedente.
Ciò ha fissato il totale della stagione a 3.835 bbu, ovvero il 73% delle previsioni con solo il quarto trimestre rimanente.
Per quanto riguarda la soia, NASS ha riferito che i frantoi hanno lavorato 189,28 mbu a maggio.
È stato un record per il mese ed un aumento del 4,6% rispetto a maggio ’22.
Il totale schiacciato nel corso della stagione ha raggiunto 1.683 bbu fino a maggio.
Si tratta anche in questo caso di un record, ed è al 75,8% delle previsioni dell’USDA a 3 mesi dalla fine.
Il rapporto Fats and Oils ha anche registrato che sono state prodotte 4,183 milioni di tonnellate di farina di soia e 2,228 libbre di olio di soia per il mese.
Le scorte di farina di soia, a 388,7k tonnellate, sono diminuite del 25% nel mese.
Le scorte di olio di soia sono state indicate come 2.836b lbs.
I dati ritardati dell’EIA hanno mostrato giovedì che i produttori di etanolo hanno prodotto in media 1,06 milioni di barili al giorno durante la settimana che si è conclusa il 30/06.
È stato un massimo di 30 settimane e la sesta settimana consecutiva con una produzione > 1 milione di bpd.
Le scorte di etanolo erano a 22,26 milioni di barili, ovvero 719.000 settimane in meno rispetto alla settimana precedente.
I dati del ufficiali Census (ufficio di statistica nazionale) hanno mostrato che durante il mese di maggio sono stati esportati 6,09 MMT di mais.
È stato un calo del 15,6% rispetto a maggio dello scorso anno ed un minimo di 3 anni per il mese.
Per quanto riguarda la soia, Census ha confermato che nel mese di maggio sono state spedite 986.000 tonnellate di semi di soia.
Questo è stato un forte calo rispetto ai 2,45 MMT esportati lo scorso anno.
Il totale ufficiale è stato di 50.476 MMT fino a maggio.
E’ il 92% del totale previsto dall’USDA.
L’esportazione mensile di farina di soia è stata pari a 1,08 MMT, per un totale di 9,08 MMT fino a maggio.
Census ha confermato che sono state spedite 22.777 tonnellate di olio di soia.
Ciò ha lasciato il totale dell’intero anno a 111.672 MT.
Il totale ufficiale delle esportazioni di maggio per il grano è stato di 1.417 MMT.
Questo è stato un aumento del 4,6% su base annua ed ha portato il totale dell’intera stagione a 20,98 MMT.
Infine, venerdì, abbiamo ricevuto i dati settimanali sulle vendite all’esportazione, dove abbiamo assistito ad un aumento delle prenotazioni di mais nel corso della settimana che si è conclusa il 29/6.
Il totale è stato pari a 251.700 ton.
Le prenotazioni sul nuovo raccolto sono state le terze più grandi in questo mese con 418.000 tonnellate.
Ciò ha portato le vendite a termine a 3,6 milioni di tonnellate.
Si tratta comunque ancora della metà del volume generalmente venduto a tale data.
Gli impegni totali per il vecchio raccolto sono completati solo all’89%, rispetto alla media quinquennale del 101%.
Per quanto riguarda la soia, il rapporto ha mostrato che durante la settimana terminata il 29/06 sono state vendute 187,8k ton di soia vecchio raccolto.
Si è trattato di un calo rispetto ai 227k MT della settimana precedente ed il minimo di 5 settimane.
Gli impegni totali hanno raggiunto i 52.522 MMT al 29/6.
Le vendite sul nuovo raccolto sono state pari a 592.831 tonnellate.
Ciò ha portato gli impegni sul nuovo raccolto a 3.944 milioni di tonnellate.
Per quanto riguarda i prodotti derivati dalla soia, il rapporto ha registrato vendite di farina di soia pari a 181.755 tonnellate, suddivisa in 149k per il 22/23 e 33k per il 23/24.
Le vendite dell’anno di commercializzazione in corso sono state vicine alla fascia alta delle stime e portato gli impegni totali a 11,744 MMT, ovvero il 4,2% in più rispetto al ritmo dell’anno scorso.
Per quanto riguarda il grano, il rapporto ha indicato prenotazioni di grano 23/24 pari a 405.800 tonnellate.
Ciò ha portato gli impegni totali a 4,621 MMT, ovvero il 24% in meno rispetto alla stessa settimana dell’anno scorso, ed è il 22% della proiezione delle esportazioni dell’intero anno USDA, contro un ritmo medio del 30%.
Infine, sempre venerdì l’USDA in un rapporto flash ha confermato che il Messico ha acquistato 180.000 tonnellate di mais americano di vecchio e nuovo raccolto.
In questo contesto, le basi sul grano hanno chiuso la settimana in modo misto sia per quanto riguarda le classi che le regioni di esportazione.
La base HRS è rimasta stabile nel Golfo ed in calo nel nord-ovest del Pacifico (PNW).
I commercianti hanno indicato che l’impennata dei futures ha incentivato la partecipazione degli agricoltori al mercato, ma le vacanze del Giorno dell’Indipendenza, hanno temperato le vendite.
l’HRW è rimasto stabile nel Golfo e nel PNW, indicando che la base potrebbe aver finalmente toccato il fondo dopo diverse settimane di declino.
La base SRW è aumentata dopo diverse settimane di prezzi dei future elevati, sebbene i prezzi complessivi siano scesi rispetto ai massimi della settimana precedente.
Allo stesso modo, i prezzi SW sono scesi alla ricerca della domanda.
Di conseguenza, alla data del 6 luglio 2023, i prezzi FOB del grano statunitense n. 2 Hard Red Winter (HRW) si attestavano a 345 $/ton, in aumento di 16 $/ton settimana su settimana.
Il grano americano n. 2 Soft Red Winter (SRW) è stato valutato a 256 $/ton FOB, in calo di 4 $/ton rispetto alla settimana precedente.
Le offerte di grano duro in partenza dai Grandi Laghi, con consegna luglio-agosto 2023, sono rimaste invariate a 9,93 $/bu (ovvero 365 $/t.
Per quanto riguarda il mais, il mais 3YC (in partenza dal Golfo) si è attestato a 244 $/ton FOB, in calo di 5 $/ton.
Per quanto riguarda la soia, la soia USA 2Y (Golfo) è stata quotata a 585 $/ton, in aumento di 14 $/ton.
Il rapporto settimanale National Ethanol dell’USDA ha mostrato che le quotazioni dell’etanolo erano da 3 a 21 centesimi più deboli durante la settimana, quotando da $ 2,26 a $ 2,40/gal a livello regionale.
Il mercato DDGS è stato variabile con quotazioni da $175 a $235/ton a livello regionale.
L’olio di mais è salito tra 1 e 5 centesimi, quotando da 54 a 66 centesimi/libbra.
L’USDA ha riportato che il prezzo in contanti del B100 è rimasto invariato a $5,05/gal in Minnesota ed invariato a $6,07/gal in Illinois.
Dopo la chiusura delle sessioni, i dati della Commodity Futures Trading Commission, hanno mostrato che i fondi nella settimana terminata il 3 luglio, sono passati a una posizione corta netta nei futures sul mais del Chicago Board of Trade.
Nel mentre, hanno tagliato la loro posizione corta netta nel grano CBOT ed hanno tagliato la loro posizione lunga netta nella soia.
Stamattina, i prezzi del mais e della soia di Chicago sono aumentati, dopo le perdite registrate nella sessione precedente, anche se i guadagni sono stati limitati in seguito alle aspettative di ulteriori piogge nel Midwest degli Stati Uniti.
I prezzi del grano invece sono scesi per la terza sessione consecutiva toccando il minimo di una settimana a causa dell’ampia offerta russa.
Nello specifico, il mais in consegna a settembre sul Chicago Board of Trade (CBOT) è aumentato dello 0,1% a $ 4,95 per staio alle 02:59 GMT, mentre la soia è aumentata dello 0,3% a $ 13,21-1/2 per staio.
Il grano invece è sceso dello 0,6% a $ 6,45-3/4 per staio.
Nel frattempo, gli operatori stanno aspettando il rapporto WASDE emesso dall’USDA, in programma per mercoledì, con possibili tagli alle stime di mais e soia statunitensi.
Canada
Secondo l’Alberta Crop Report nella settimana terminata il 27 giugno, le condizioni del grano primaverile sono state valutate al 45% buone/eccellenti (51% una settimana prima, 82% un anno fa), l’orzo al 40% (46% una settimana prima, 76% un anno fa) e la colza al 43% (49% e 71%).
Il report ha anche rilevato che vi sono state piogge sparse in tutta la provincia, con temporali diffusi.
Le precipitazioni sono state per lo più definite benefiche per i raccolti, ma sono stati rilevati anche problemi di inondazioni in alcune parti della regione nord-occidentale.
I livelli di umidità sono rimasti sub-ottimali in alcune aree aride, ma le precipitazioni di giugno hanno migliorato i livelli di umidità del suolo in tutte le regioni.
Nel frattempo, a partire dalla settimana 48, o la settimana terminata il 2 luglio, la Canadian Grain Commission ha riferito che i produttori hanno consegnato 56,5485 milioni di tonnellate metriche (mmt) delle principali colture nel sistema di movimentazione autorizzato.
Si tratta di un aumento del 40,8% rispetto all’anno precedente e del 6,8% superiore alla media quinquennale.
Gli incrementi maggiori rispetto alla media quinquennale sono stati riportati per il grano, il 15% in più rispetto alla media quinquennale; grano duro, in crescita del 18,6% rispetto alla media; e avena, in aumento del 14,7% rispetto alla media.
Le consegne di lino invece sono diminuite del 49% rispetto alla media e le consegne di colza sono diminuite dell’1,7% rispetto alla media.
Tuttavia, nella settimana 48 si è anche osservato che i produttori hanno consegnato il 90% del grano duro disponibile sulla base delle attuali stime ufficiali di Statistics Canada, ovvero ben 4,9568 mmt.
Negli ultimi cinque anni, i produttori hanno consegnato in media solo il 73,6% delle forniture.
Ciò indica che i produttori hanno conferito la produzione in modo aggressivo nel corso di questa campagna, oppure che le stime ufficiali hanno di gran lunga sottovalutato le scorte finali e/o la produzione nel 2021-22.
Una situazione simile si osserva per la colza, dove le 16.946 mmt consegnate rappresentano il 92% delle forniture stimate disponibili per la consegna, che si confrontano con la media quinquennale dell’83,5%.
Entrando nei numeri, il rapporto settimanale Grain Statistics ha mostrato che le consegne di grano tenero da parte dei produttori alle strutture autorizzate sono state pari a 455,5k tonnellate nella settimana 48.
Si tratta di un calo rispetto alle 534,4k mt pubblicate la settimana precedente.
Le consegne di grano duro, al contrario, sono state leggermente superiori a 81,2k tonnellate, rispetto alle 78,8k tonnellate mostrate nella settimana precedente.
Il Canada ha esportato 396,4k tonnellate di grano tenero nella settimana 48.
Si è trattato di un aumento rispetto alle 357,7k mt di una settimana prima.
Anche le esportazioni di grano duro sono state più alte, passando da 66,7k ton a 87,6k ton.
Le scorte commerciali totali di grano tenero sono ora a 2.121,1k tonnellate, in calo rispetto alle 2.164,8k tonnellate della settimana precedente.
Al contrario, le scorte commerciali totali di grano duro sono più elevate, passando dalle 273,6k tonnellate di una settimana prima, alle 278,1k tonnellate della settimana 48.
Le esportazioni cumulative di grano tenero hanno raggiunto i 18.168,2k mt.
Ciò si confronta con i 10.404,5k mt di un anno fa.
Le esportazioni cumulative di grano duro hanno raggiunto i 4.901,6k tonnellate contro i 2.345,8 di un anno fa.
In questo contesto, alla data del 7 luglio, il prezzo medio regionale del 1CWAD (frumento duro canadese con 13,5% di proteine) era pari 390,63 C$/t, in aumento di 0,14 C$/t.
Il prezzo del frumento duro canadese reso a St Lawrence (CWAD) era pari a 370 USD/t FOB, in aumento di 10 USD/t rispetto alla settimana precedente.
Il prezzo medio regionale del 1CWRS (grano tenero canadese con 13,5% di proteine) era pari a 386,57/t, in aumento di 17,2 C$/t.
(USD/CAD = $ 1,3276 rispetto a $ 1,3241 della settimana precedente).
Sud America
AgRural, in riflesso di condizioni meteorologiche favorevoli, ha rivisto al rialzo la propria previsioni sulla produzione di mais brasiliano safrinha aumentandola di 5 milioni di tonnellate, portandola così a 102,9 milioni di tonnellate.
Anche StoneX ha rivisto al rialzo la propria previsione di mais safrinha di 3 Mt, a 105,2 Mt.
L’agenzia statale Conab ha riferito che al 3 luglio, il primo raccolto di mais 2022-23 era completo al 95% mentre il secondo raccolto (safrinha) era completo al 20%.
Il lavoro sul campo è stato più avanzato nel Mato Grosso, dove è stata segnalata una produttività decente e continua.
La semina del grano per la stagione 2023-24 è stata completata all’80% (71% l’anno scorso).
Nonostante si stimi generalmente che le colture siano in buone condizioni, gli alti livelli di umidità nel Rio Grande do Sul hanno provocato malattie fungine, mentre un’infestazione da parassiti è stata riscontrata a San Paolo a causa del tempo asciutto.
Nel frattempo, l’Anec stima che le esportazioni di mais del paese raggiungeranno i 6,34 MMT a luglio.
Ciò rappresenterebbe un aumento del 12,6% su base annua, se realizzato.
Anec stima inoltre che le esportazioni di soia del paese raggiungeranno 9,44 MMT a luglio, il che rappresenterebbe un aumento anno su anno di quasi il 35%, se realizzato.
È probabile che le esportazioni brasiliane di farina di soia restino stabili rispetto ai risultati di un anno fa di 2,25 milioni di tonnellate, secondo Anec.
In Argentina, secondo quanto riferito giovedì dalla borsa dei cereali di Buenos Aires, le piogge hanno ritardato la semina del grano nell’ultima settimana.
L’Argentina dovrebbe mettere a dimora sei milioni di ettari di grano per la stagione 2023/24.
Tuttavia, a partire da mercoledì, gli agricoltori avevano piantato l’81,4% della superficie stimata, ovvero nove punti percentuali in meno rispetto al ritmo medio delle ultime cinque stagioni.
Le piogge stanno anche ritardando il raccolto di mais della stagione 2022/23, il che potrebbe causare una ulteriore riduzione ai 34 milioni di tonnellate attualmente previsti.
In particolare, gli agricoltori hanno raccolto il 51,6% dell’area coltivata a mais.
Il raccolto stimato è inferiore di quasi il 35% rispetto ai 52 milioni di tonnellate della stagione precedente.
La raccolta della soia 2022/23 si è conclusa la scorsa settimana, con 21 milioni di tonnellate.
Una produzione questa più che dimezzata rispetto al ciclo precedente a causa della siccità.
In questo contesto, alla data del 6 luglio, il prezzo del frumento argentino di seconda qualità, reso Up River, era pari a 340 $/t, in calo di 2 $/t rispetto alla settimana precedente.
Il prezzo del mais argentino uso zootecnico (Up River) era pari a 225 $/t, in calo di 5 $/t s/s.
Il prezzo dell’orzo argentino uso zootecnico (Up River) era a 235 USD/t, invariato.
Il prezzo della soia argentina (Up River) era pari a 560 $/t, in aumento di 3 $/t.
Il prezzo del mais brasiliano uso zootecnico (Paranagua) era a 218 $/t, in aumento di 1 $/t.
Il prezzo della soia brasiliana (Paranagua) era a 515 $/t, in calo di 1 $/t.
Europa
I prezzi dei cereali e dei semi oleosi europei sono scesi venerdì a causa di un euro più forte e della pressione sui raccolti.
Gli operatori, però, sono rimasti cauti in attesa di nuove notizie dal Mar Nero, in merito al corridoio marittimo sicuro.
Nello specifico, il grano a Parigi è sceso dello 0,43% portandosi a 232 euro ($ 254,46) per tonnellata.
I prezzi del grano erano stati sconvolti a metà settimana dalle vicendevoli accuse da parte di Mosca e Kiev di aver pianificato un attacco alla centrale nucleare di Zaporizhzhia.
Ad aggiungere una certa pressione, la Commissione europea ha tagliato le previsioni relative alla produzione di grano tenero dell’UE di 2,7 Mt, portandole a 128,9 Mt (in aumento comunque rispetto ai 125,7 Mt dell’anno precedente).
Riduzioni vi sono state anche per quanto riguarda il grano duro -0,2 Mt, visto ora a 7,2 Mt (contro i 7,1 Mt di un anno fa).
In calo anche orzo -2,4 Mt, a 49,7 Mt (51,5 Mt), mais -0,4 Mt, a 63,7 Mt (52,1 Mt), e colza -0,3 Mt, a 19,9 Mt (19,5 Mt).
La produzione di semi di girasole invece è stata prevista in aumento di 0,2 Mt, a 10,8 Mt (9,2 Mt).
Tuttavia, i prezzi bassi del grano russo ma anche di quello rumeno sono stati un fattore ribassista per il mercato europeo .
I presidenti di Ucraina e Turchia hanno discusso venerdì della potenziale estensione dell’accordo sul grano del Mar Nero.
Sabato Erdogan ha detto che stava facendo pressioni sulla Russia per estendere di almeno tre mesi l’accordo sul grano, attualmente in scadenza per il 17 luglio, ed ha annunciato una visita di Putin ad agosto.
Il Cremlino ha detto che durante il fine settimana non era prevista alcuna telefonata e che non c’era alcuna certezza sull’incontro dei due leader.
Secondo quanto riferito sta mattina dall’agenzia di stampa russa RIA, gli attesi negoziati tra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente turco Tayyip Erdogan rimangono l’unica speranza per estendere l’accordo sul grano del Mar Nero.
La domanda, però, è stata generalmente debole negli ultimi mesi anche se dovrebbe aumentare dopo le festività dell’Eid sia in Medio Oriente che Nord Africa.
Pertanto, le offerte a buon mercato di grano russo e rumeno hanno depresso le prospettive di esportazione per il grano dell’UE occidentale, nonostante l’incertezza sulle vendite ucraine.
La stagione 2022/23, conclusasi il 30 giugno ha visto le esportazioni di grano tenero dall’Unione Europea raggiungere i 31,1 milioni di tonnellate.
Si è trattato di un aumento del 12% rispetto all’anno precedente.
Le esportazioni di orzo sono state pari a 6,4 milioni di tonnellate, contro i 7,12 milioni del 2021/22, mentre le importazioni di mais dell’UE 2022/23 si sono attestate a 25,8 milioni di tonnellate, rispetto ai 16,42 milioni.
Le importazioni di soia, hanno raggiunto i 13,02 milioni di tonnellate.
Ciò si confronta con i 14,54 milioni di tonnellate della precedente stagione 2021/22.
Le importazioni di semi di colza hanno raggiunto 7,35 milioni di tonnellate, rispetto ai 5,52 milioni nel 2021/22.
Le importazioni di farina di soia sono state pari a 15,77 milioni di tonnellate contro i 16,52 milioni della stagione precedente, mentre le importazioni di olio di palma si sono attestate a 3,99 milioni di tonnellate rispetto ai 4,92 milioni del 2020/21.
Nel frattempo in Francia la raccolta certamente accelererà con il caldo previsto per i prossimi giorni.
Gli agricoltori al 3 luglio avevano raccolto il 10% del raccolto di grano tenero, è aumentato solo dell’1% rispetto alla settimana precedente.
Soufflet Agriculture ha affermato di aver visto buone rese e qualità sul grano precoce, ma le rese sulla colza sembrano deludenti rispetto ai livelli eccezionali dell’anno scorso.
Secondo FranceAgriMer, le condizioni del grano tenero al 3 luglio sono rimaste invariate rispetto alla settimana precedente, con l’81% dei raccolti classificati in condizioni buone o eccellenti.
Giovedì, Arvalis ed Intercereales hanno dichiarato che il raccolto di grano tenero francese quest’anno dovrebbe mostrare una resa del 5% superiore alla media decennale, in quanto la resa media per ettaro è stimata a 7,5 tonnellate, in aumento rispetto alle 7,2 t/ha dello scorso anno.
Arvalis e Intercereales non hanno fornito una previsione di produzione, ma la loro resa prevista moltiplicata per la stima dell’area seminata del ministero dell’agricoltura pari a 4,77 milioni di ettari darebbe un raccolto di grano tenero di circa 35,8 milioni di tonnellate.
Il contenuto proteico previsto, raggiungerebbe l’11,4%, in linea con lo scorso anno e con la media decennale.
In questo contesto, in Germania, il grano proteico standard al 12% di proteine con consegna a settembre ad Amburgo è stato offerto in vendita ad un premio di circa 0,5 euro rispetto al contratto Euronext di dicembre, con gli acquirenti che chiedevano circa 1,5 euro in meno.
In Polonia, i prezzi sono leggermente aumentati a causa delle vendite lente degli agricoltori e dell’incertezza sulle dimensioni e sulla qualità del nuovo raccolto.
In particolare, i prezzi di acquisto degli esportatori per il frumento proteico al 12,5% sono aumentati di 5 zloty a circa 1.015 zloty (227 euro) a tonnellata per la consegna nei porti di luglio/agosto.
Per quanto riguarda il mais, il raccolto di mais dell’Unione Europea dovrebbe riprendersi quest’anno, anche se le prospettive sono state penalizzate da semine inferiori e clima primaverile secco.
A tal proposito, Strategie Grains il mese scorso ha ridotto la propria stima sul raccolto di mais europeo di 900.000 tonnellate portandola a 61,2 milioni di tonnellate e prevede di ridurla ulteriormente per tenere conto delle previsioni di tempo asciutto.
La Romania potrebbe riconquistare la sua posizione di più grande produttore di mais nell’UE, dato che AGRIColumn ha fissato il raccolto di mais a 14 milioni di tonnellate, anche se il suo fondatore Cezar Gheorghe ha detto che lo ridimensionerà.
Il mese scorso il ministero dell’agricoltura francese ha ridotto la propria stima della semina del mais da granella a 1,23 milioni di ettari, quasi il 9% in meno rispetto al livello dell’anno scorso ed il 15% in meno rispetto alla media quinquennale.
In Germania, la DBV prevede che il raccolto tedesco di mais da granella diminuirà del 20% su base annua a 3,58 milioni di tonnellate.
In Polonia, il quadro sembra migliore, con gli analisti che prevedono un raccolto di mais pari a 7,1 milioni di tonnellate, ma anche questo in calo dell’8% rispetto al raccolto record del 2022, poiché gli agricoltori hanno seminato una superficie inferiore.
Ucraina
Gli agricoltori ucraini hanno trebbiato il primo milione di tonnellate (1,1 tonnellate corte) del raccolto di cereali del 2023, ha affermato giovedì il ministero dell’Agricoltura.
Il ministero dell’agricoltura ha dichiarato che il raccolto finora comprendeva 85.800 tonnellate di orzo, 172.000 tonnellate di grano e 45.800 tonnellate di piselli.
Gli agricoltori hanno trebbiato 308.200 ettari complessivamente e la resa media è stata di 3,32 tonnellate per ettaro.
Nel frattempo, le esportazioni di grano dall’Ucraina per la nuova stagione 2023/24 si sono attestate a 497.000 tonnellate alla data del 7 luglio, secondo i dati del ministero dell’Agricoltura mostrati venerdì.
Il volume comprendeva 273.000 tonnellate di mais, 177.000 tonnellate di grano e 46.000 tonnellate di orzo.
Russia
La Russian Grain Union ha ridotto la propria stima sulla produzione di cereali 2023-24 portandola a 130-140 milioni di tonnellate.
Si tratta di un calo rispetto ai circa 158 milioni di tonnellate nel 2022-23.
Le esportazioni (luglio/giugno) sono viste a circa 55 milioni di tonnellate (contro i 57 milioni di tonnellate dell’anno precedente).
Su questa stessa scia, il ministro dell’Agricoltura Dmitry Patrushev ha dichiarato venerdì che la Russia prevede di esportare fino a 55 milioni di tonnellate di grano nell’anno agricolo iniziato questo mese.
Patrushev ha anche affermato che delle esportazioni di cereali del 2022/23, il grano ha rappresentato ben 47 milioni di tonnellate.
Sovecon, su questa scia, ha aumentato di 1,5 milioni di tonnellate la previsione delle esportazioni di grano dalla Russia nel 2023/24 MY, portandola a 47,2 milioni di tonnellate.
L’export di grano a luglio 2023 ammonterà a circa 3,6-3,9 milioni di tonnellate, contro i 2,5 milioni di tonnellate di un anno fa ed i 2,8 milioni di tonnellate in media.
Anche la previsione sulle esportazioni di mais russo nel 2023/24 MY è stata aumentata, portandola da 4,3 milioni di tonnellate a 4,5 milioni di tonnellate.
La stima dell’export di orzo è rimasta a 5,2 milioni di tonnellate.
Sovecon vede ora l’esportazione totale di cereali in generale in aumento portandola da 57,2 milioni di tonnellate a 58,9 milioni di tonnellate.
Per quanto riguarda le esportazioni di cereali nel 2022/23, secondo Sovecon le esportazioni di grano sono aumentate di 2,2 milioni di tonnellate, raggiungendo i 46,6 milioni di tonnellate, per orzo e mais, rispettivamente di 0,2 milioni di tonnellate, rispettivamente a 4,3 milioni di tonnellate e 5,4 milioni di tonnellate.
Nonostante queste cifre di esportazione record del 2022/23, le scorte di riporto per la nuova stagione sono ai massimi storici, l’offerta complessiva anche con nuovi tagli alle colture diminuirà solo marginalmente, le infrastrutture continueranno ad espandersi e le spedizioni all’inizio della nuova stagione saranno probabilmente molto forti.
Nel frattempo, i prezzi del grano russo con un contenuto proteico del 12,5% in partenza dai porti con pescaggio profondo sono aumentati di 1’800 RUR/t dall’inizio di giugno, a 15’000 RUR/t (165-168 USD/t), il prezzo più alto da giugno 2022.
L’aumento dei prezzi è stato facilitato dalla situazione del mercato, dalla riduzione dei dazi all’esportazione, dal crollo del rublo e dalla maggiore concorrenza tra gli esportatori.
Basti pensare che il volume dei contratti conclusi per la vendita di grano entro la fine di giugno è aumentato di 1,2 milioni di tonnellate a 2,3 milioni di tonnellate.
Cina
Secondo un rapporto del Foreign Agricultural Service (FAS) del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti, la Cina dovrebbe produrre un po’ più di mais nel 2023-24 grazie ai rendimenti migliorati ed al clima per lo più favorevole.
La produzione è stimata a 280 milioni di tonnellate, rispetto ai 277,2 milioni di tonnellate nel 2022-23.
Il consumo totale di mais nel 2023-24 è previsto a 305 milioni di tonnellate, 1 milione di tonnellate in più rispetto alle stime di giugno.
Si prevede che il consumo di mais nei mangimi aumenterà leggermente dopo un calo significativo nel 2021.
A causa dell’aumento dei prezzi, il mais utilizzato nelle razioni di mangime è sceso dall’80% a meno del 40%.
Tuttavia, le importazioni di mais nel 2023-24 sono stimate a 20 milioni di tonnellate, 2 milioni di tonnellate in più rispetto alla stima di aprile, poiché la Cina continua a comprare mais e ad accumulare riserve.
La produzione di grano nel 2023-24 dovrebbe aumentare leggermente a 140 milioni di tonnellate rispetto all’anno precedente data la superficie coltivata più ampia.
Si prevede che le importazioni pari a quasi 14 milioni di tonnellate nel 2022-23 supereranno per la prima volta il contingente tariffario di 9,636 milioni di tonnellate previsto dall’impegno di adesione della Cina all’Organizzazione mondiale del commercio.
Più del 40% del grano importato proviene dall’Australia.
Le importazioni per il 2023-24 dovrebbero rimanere al di sopra della media storica poiché le riserve temporanee di grano della Cina dovrebbero diminuire del 12% su base annua.
“La maggior parte del grano importato è di qualità superiore e destinato alla produzione di farina.
Solo una piccola percentuale va ai mangimifici”.
I prezzi attuali sono favorevoli per le importazioni.
Sud Est Asia
Venerdì i prezzi dell’olio di palma della Malesia sono scesi del 2%, mentre gli operatori attendevano alcuni dati chiave.
In particolare, il contratto di riferimento sull’olio di palma con consegna a settembre sulla borsa dei derivati di Bursa Malaysia ha chiuso in ribasso di 78 ringgit, o dell’1,99%, a 3.833 ringgit ($ 821,47) a tonnellata metrica.
Per la settimana, però, l’olio di palma ha guadagnato l’1,16%.
Il Malaysian Palm Oil Board pubblicherà i dati sulla domanda e l’offerta di giugno lunedì.
Gli analisti prevedono che le scorte di fine giugno aumenteranno del 10,5% rispetto al mese precedente a 1,86 milioni di tonnellate a causa del rallentamento delle esportazioni e della produzione quasi stabile.
Australia
Secondo gli ultimi dati dell’Australian Bureau of Statistics, l’Australia a maggio ha esportato 3.326.244 tonnellate tra grano tenero e grano duro.
Si tratta di un aumento del 9% rispetto alle 3.046.128 tonnellate spedite ad aprile.
Nei mercati containerizzati, i tre maggiori acquirenti sono stati la Cina con 102.767 tonnellate seguita dalle Filippine con 39.803 tonnellate e Taiwan con 32.142 tonnellate.
Nei mercati all’ingrosso, la Cina con 691.664 tonnellate è stato il mercato più grande, seguita dal Vietnam con 410.621 tonnellate e dall’Indonesia con 390.658 tonnellate.
Secondo alcuni analisti, l’Australia nell’attuale campagna di commercializzazione iniziata il 1 ottobre, ha esportato ben 19,5 milioni di tonnellate (Mt) di grano.
Ciò si confronta con i 15,6 milioni di tonnellate spedite nel corrispondente periodo 2021-22.
Il paese, con ogni probabilità, esporterà un record stimato di oltre 30 milioni di tonnellate entro la fine di settembre 2023.
Nel frattempo, prezzi del grano e dell’orzo sono aumentati nel sud, ma sono stati scambiati da stabili a più bassi nel nord mentre consumatori, commercianti e coltivatori elaborano l’impatto delle continue condizioni di siccità nel nord-ovest del Nuovo Galles del Sud ed il rimbalzo dei mercati globali.
Andando contro le aspettative di alcuni, l’inizio del nuovo anno finanziario il 1° luglio non ha sottratto volumi significativi dalle mani dei coltivatori.
Tuttavia, un’altra settimana di acquazzoni in gran parte dell’Australia sud-orientale ha suscitato l’interesse dei coltivatori a vendere l’orzo del raccolto corrente tenuto come copertura a seguito della siccità avuta fino a qualche settimana fa.
Pertanto, i mercati locali sono stati leggermente più deboli durante il fine settimana.
Gli scambi hanno seguito i mercati offshore con le recenti piogge che hanno contribuito a sostenere il rischio di produzione.
Il grano Port Kembla ha ottenuto un premio di 15 $/t rispetto all’ASX a 385 $/t.
La tanto attesa corsa alla vendita è stata in qualche modo un punto debole.
Gli attuali tagli al raccolto esistono ancora in una combinazione tra commercio e consumo.
Le previsioni a 8 giorni sembrano un po’ più secche, il che rappresenta un gradito sollievo per coloro che si trovano nella regione di coltivazione meridionale.
Indice FAO dei prezzi alimentari – Aggiornamento di luglio
Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), l’indice di riferimento dei prezzi delle materie prime alimentari internazionali è nuovamente diminuito a giugno, guidato dalla diminuzione dei prezzi di tutti i principali cereali e della maggior parte dei tipi di oli vegetali.
L’Indice, che tiene traccia delle variazioni mensili dei prezzi internazionali dei prodotti alimentari comunemente scambiati, ha infatti registrato una media di 122,3 punti a giugno, in calo dell’1,4% rispetto a maggio e del 23,4% rispetto al picco di marzo 2022.
In particolare, l’Indice dei prezzi dei cereali è sceso del 2,1% rispetto a maggio.
Le quotazioni internazionali di cereali secondari a giugno sono diminuite del 3,4%, trainate principalmente dall’aumento delle forniture di mais raccolti in Argentina e Brasile e dal miglioramento delle prospettive di produzione nelle principali aree di produzione degli Stati Uniti d’America.
I prezzi internazionali del grano sono scesi dell’1,3%, con l’inizio dei raccolti nell’emisfero settentrionale, influenzati da ampie forniture e da una tassa all’esportazione inferiore nella Federazione Russa, insieme a migliori condizioni negli Stati Uniti.
I prezzi internazionali del riso sono diminuiti dell’1,2%.
L’Indice FAO dei prezzi degli oli vegetali è diminuito del 2,4% da maggio.
L’Indice FAO dei prezzi dei prodotti lattiero-caseari è diminuito dello 0,8% a giugno.
L’Indice FAO dei prezzi dello zucchero è sceso del 3,2%.
L’Indice FAO dei prezzi della carne è rimasto praticamente invariato a giugno.
Domanda e offerta mondiale di cereali a cura della FAO – Aggiornamento di luglio
Secondo quanto pubblicato in un rapporto separato sull’offerta e la domanda mondiale di cereali, la FAO prevede che la produzione mondiale di cereali raggiungerà un livello record nel 2023/24.
In particolare, la FAO ha alzato le sue previsioni sulla produzione globale di cereali per il 2023 a 2.819 milioni di tonnellate, indicando un aumento dell’1,1% rispetto all’anno precedente.
La previsione più alta riflette quasi interamente migliori prospettive per la produzione mondiale di grano, ora fissata a 783,3 milioni di tonnellate, sostenuta da migliori prospettive in diversi paesi, tra cui Canada, Kazakistan e Turchia.
Tuttavia, la produzione globale di grano continua a scendere al di sotto della produzione della scorsa stagione del 2,3%.
Si prevede ora che la produzione globale di cereali secondari per l’anno cresca del 2,9% dal 2022 a 1.512 milioni di tonnellate.
Allo stesso modo, la produzione mondiale di riso nel 2023/24 dovrebbe aumentare dell’1,2% rispetto al livello ridotto del 2022/23, a 523,7 milioni di tonnellate.
L’utilizzo mondiale di cereali nella prossima stagione dovrebbe aumentare dello 0,9% a 2.805 milioni di tonnellate, trainato dal previsto aumento dell’uso di cereali secondari, in particolare di mais per l’alimentazione animale.
La FAO ha alzato le sue previsioni per le scorte mondiali di cereali entro la fine della stagione 2023/24 a 878 milioni di tonnellate, circa il 2,3% in più rispetto alla stagione precedente.
A questo livello, il rapporto tra scorte globali di cereali e consumo rimarrebbe invariato al 30,6%, “indicando buone prospettive di fornitura nella nuova stagione”.

Le aste internazionali
Grano tenero
Il Ministero giapponese dell’agricoltura, delle foreste e della pesca (MAFF), ha acquistato un totale di 115.717 tonnellate di grano di qualità alimentare proveniente dagli Stati Uniti e dal Canada in una gara che si è conclusa giovedì.
L’agenzia statale tunisina preposta all’acquisto di cereali ha acquistato circa 100.000 tonnellate di grano tenero in una gara internazionale tenutasi mercoledì. L’origine è facoltativa, ma si prevede che la maggior parte della fornitura proverrà dalla Russia. L’acquisto è stato fatto in quattro partite da 25.000 tonnellate ciascuna. Tra i venditori, Viterra ha venduto 25.000 tonnellate a circa $ 259,86 la tonnellata C&F, mentre Grainflower ha venduto 75.000 tonnellate tutte a $ 260,00 la tonnellata C&F. La spedizione è stata richiesta tra il 20 luglio e il 25 agosto, a seconda dell’origine selezionata per la fornitura.
L’agenzia statale tunisina preposta all’acquisto di cereali ha acquistato circa 100.000 tonnellate di grano tenero in una gara internazionale tenutasi mercoledì. L’origine è facoltativa, ma si prevede che la maggior parte della fornitura proverrà dalla Russia. L’acquisto è stato fatto in quattro partite da 25.000 tonnellate ciascuna. Tra i venditori, Viterra ha venduto 25.000 tonnellate a circa $ 259,86 la tonnellata C&F, mentre Grainflower ha venduto 75.000 tonnellate tutte a $ 260,00 la tonnellata C&F. La spedizione è stata richiesta tra il 20 luglio e il 25 agosto, a seconda dell’origine selezionata per la fornitura.
Grano duro
L’agenzia statale tunisina preposta all’acquisto di cereali ha acquistato circa 100.000 tonnellate di grano duro in una gara internazionale conclusasi mercoledì.
L’origine è facoltativa, e l’acquisto è stato fatto in quattro partite da 25.000 tonnellate.
Quanto ai venditori, Viterra ha venduto una partita da 25.000 tonnellate a 418,33 dollari per tonnellata c&f.
Casillo ha venduto una partita di grano duro a $ 419,68 per tonnellata c&f e un’altra a $ 425,89 per tonnellata c&f.
Amber ha venduto una partita a $ 426,00 per tonnellata metrica c&f.
La spedizione è stata richiesta tra il 25 luglio e il 5 settembre, a seconda dell’origine selezionata per la fornitura.
Si ritiene che l’agenzia statale per i cereali dell’Algeria OAIC abbia acquistato circa 200.000 tonnellate di grano duro in una gara internazionale che si è conclusa martedì. I prezzi stimati variavano da circa $ 385 a $ 387 per tonnellata C&F per spedizioni Panamax (ovvero navi più grandi) e da circa $ 390 a $ 400 per tonnellata C&F per spedizioni Handymax (navi più piccole). Il grano tecnicamente è di origine facoltativa, ma il Messico dovrebbe essere l’origine principale. Anche il canadese pare sia parzialmente incluso nella fornitura. La spedizione è stata richiesta in quattro periodi: 1-15 agosto, 16-31 agosto, 1-15 settembre e 16-30 settembre.
Si ritiene che l’agenzia statale per i cereali dell’Algeria OAIC abbia acquistato circa 200.000 tonnellate di grano duro in una gara internazionale che si è conclusa martedì. I prezzi stimati variavano da circa $ 385 a $ 387 per tonnellata C&F per spedizioni Panamax (ovvero navi più grandi) e da circa $ 390 a $ 400 per tonnellata C&F per spedizioni Handymax (navi più piccole). Il grano tecnicamente è di origine facoltativa, ma il Messico dovrebbe essere l’origine principale. Anche il canadese pare sia parzialmente incluso nella fornitura. La spedizione è stata richiesta in quattro periodi: 1-15 agosto, 16-31 agosto, 1-15 settembre e 16-30 settembre.
I settori macroeconomici
Mercati energetici
Venerdì i prezzi del petrolio sono saliti di circa il 3%, raggiungendo il massimo in nove settimane.
In particolare, il Brent è aumentato di $ 1,95, o del 2,6%, per attestarsi a $ 78,47 al barile, mentre il greggio WTI (West Texas Intermediate) degli Stati Uniti è aumentato di $ 2,06, o del 2,9%, attestandosi a $ 73,86.
Questa è stata la chiusura più alta per il Brent dal 1° maggio e per il WTI dal 24 maggio.
Entrambi i benchmark sono saliti di circa il 5% nel corso della settimana.
L’impennata dei prezzi è stata sostenuta da nuovi tagli alla produzione da parte dell’Arabia Saudita e della Russia, che hanno portato le riduzioni totali dell’OPEC+ a circa 5 milioni di barili al giorno (bpd), ovvero circa il 5% della domanda globale di petrolio.
Secondo Vortexa attualmente ci sono circa 10,5 milioni di barili di greggio saudita nelle petroliere al largo del porto egiziano di Ain Sukhna nel Mar Rosso.
Si tratterebbe di un calo di quasi la metà da metà giugno.
Le piattaforme petrolifere statunitensi sono scese dI cinque a 540 la scorsa settimana, il minimo dall’aprile 2022, secondo IL rapporto Baker Hughes di venerdì.
In Norvegia, Equinor ASA ha sospeso la produzione del suo giacimento petrolifero di Oseberg East nel Mare del Nord a causa della carenza di personale.
In Messico, sei persone sono rimaste ferite dopo che venerdì mattina è scoppiato un incendio in una piattaforma offshore gestita dalla compagnia petrolifera statale Pemex nel Golfo del Messico.
A sostenere anche i prezzi del greggio, c’è stato anche il dollaro USA che è sceso al minimo di due settimane.
Nel frattempo, la Commodity Futures Trading Commission (CFTC) degli Stati Uniti, venerdì ha dichiarato che nella settimana fino al 3 luglio, i fondi hanno aumentato le loro posizioni lunghe nette in futures ed opzioni sul greggio statunitense.
Questa mattina, i prezzi del petrolio sono scesi nelle prime ore del commercio asiatico, mentre gli investitori procedono con cautela in vista di nuovi dati economici provenienti da Stati Uniti e Cina nel corso di questa settimana.
Infatti, i futures sul greggio Brent sono scesi di 55 centesimi, o dello 0,7%, a $ 77,92 al barile alle 06:30 GMT, mentre il greggio US West Texas Intermediate era quotato a $ 73,31 al barile, anch’esso in calo di 55 centesimi, o dello 0,7%.
Noli internazionali
Il principale indice del trasporto marittimo quotato al Baltic Exchange di Londra è salito venerdì, ma ha registrato un secondo calo settimanale consecutivo a causa della domanda più debole nei segmenti delle navi più grandi.
L’indice complessivo, infatti, ha guadagnato 16 punti, ovvero l’1,6%, portandosi a 1.009.
Tuttavia, esso è sceso del 7,5% durante la settimana.
Scendendo nei particolari, l’indice capesize ha guadagnato 43 punti venerdì, o il 2,9%, chiudendo a 1.522, ma ha perso il 10,7% nella settimana.
Anche in questo caso si tratta di un secondo calo settimanale consecutivo.
I guadagni giornalieri medi per i capesize, che in genere trasportano carichi da 150.000 tonnellate di ferro e/o carbone, sono aumentati di $ 360 a $ 12.625.
L’indice panamax venerdì è salito di 13 punti, o dell’1,3%, portandosi a 984.
Ma anche quest’indice è sceso segnando un -4,5% per la settimana.
Si tratta di un terzo calo settimanale consecutivo.
I guadagni giornalieri medi per i panamax, che di solito trasportano carichi di carbone o grano da circa 60.000 a 70.000 tonnellate, sono aumentati di $ 116 a $ 8.852.
Tra le navi più piccole, venerdì l’indice supramax è sceso di 4 punti, ovvero dello 0,55% a 724.
Mercati azionari
Venerdì gli indici azionari statunitensi hanno chiuso in ribasso dopo aver affrontato una sessione altalenante.
Gli investitori hanno digerito il rapporto sull’occupazione negli Stati Uniti che mostrava una crescita più debole del previsto e sono rimasti in attesa di vedere altri dati economici e gli utili societari in programma nelle prossime settimane.
Nello specifico, le buste paga non agricole di giugno negli Stati Uniti sono aumentate di +209.000, più debole delle aspettative di +230.000 ed il più piccolo aumento in 2 anni e mezzo.
Inoltre, le buste paga non agricole di maggio sono state riviste al ribasso a +306.000 rispetto alle +339.000 inizialmente riportate.
Il tasso di disoccupazione di giugno è sceso di -0,1 al 3,6%, in linea con le aspettative.
La retribuzione oraria media di giugno negli Stati Uniti è aumentata dello 0,4% m/m e del +4,4% a/a, più forte delle aspettative di +0,3% m/m e +4,2% a/a.
Ciò potrebbe mantenere la Federal Reserve sulla rotta a cui ha accennato di recente, ovvero di effettuare altri due aumenti per quest’anno.
L’ipotesi diffusa a Wall Street è infatti che la Fed aumenterà i tassi alla prossima riunione.
Di conseguenza, il rendimento dei buoni del tesoro a 10 anni è salito al 4,05% dal 4,03% di giovedì, mentre il rendimento a due anni, che si muove più sulle attese per la Fed, è sceso al 4,94% dal 5,00%.
Nel frattempo, lo S&P 500 ha perso 12,64 punti, o lo 0,3%, a 4.398,95.
Il Dow Jones Industrial Average ha ceduto 187,38, o lo 0,6%, a 33.734,88, e il Nasdaq Composite è sceso di 18,33, o dello 0,1%, a 13.660,72.
Per la settimana, l’S&P 500 è sceso di circa l’1,2%, il Dow è sceso di circa il 2% e il Nasdaq è sceso dello 0,9%.
A limitare le perdite, i titoli del settore energetico in rialzo grazie al prezzo del petrolio aumentato venerdì del 3%.
Nello specifico, le azioni di Schlumberger sono balzate dell’8,6%, Halliburton del 7,8% e Marathon Oil del 4,3%.
I prezzi più alti del greggio hanno aiutato anche le azioni delle società focalizzate sulle rinnovabili.
Tra queste First Solar che ha guadagnato il 3,3%.
Stamattina, le azioni asiatiche hanno iniziato la settimana lentamente, con scambi misti poiché la Cina ha riferito che i prezzi all’ingrosso sono scesi a giugno.
Ciò si aggiunge agli altri segnali che l’economia sta rallentando.
I benchmark infatti sono saliti ad Hong Kong, Shanghai e Mumbai, ma sono scesi a Tokyo e Sydney.
Il calo dei prezzi alla produzione in Cina del 5,4% a giugno rispetto al calo del 4,6% di maggio suggerisce un ulteriore indebolimento della domanda in molti settori.
L’economia cinese ha rallentato più velocemente di quanto previsto.
Tuttavia, i mercati in Cina tendono a reagire positivamente ai segnali di debolezza in previsione di possibili misure di stimolo che potrebbero rendere disponibile più denaro per l’investimento in azioni.
Pertanto, l’Hang Seng di Hong Kong ha guadagnato lo 0,5% a 18.460,02 e l’indice Shanghai Composite è salito dello 0,2% a 3.203,13.
Il Nikkei 225 di Tokyo è sceso dello 0,6% a 32.189,73, mentre il Kospi di Seoul è sceso dello 0,2% a 2.520,70.
Lo S&P/ASX 200 australiano è sceso dello 0,5% a 7.004,00.
Il Sensex indiano è salito dello 0,2%, mentre anche il SET di Bangkok è salito dello 0,2%.
Come previsto, il segretario al Tesoro degli Stati Uniti Janet Yellen ha concluso la sua visita a Pechino senza accordi importanti.
Ma la Yellen ha affermato che le relazioni sono su una “base più sicura” e le due parti continueranno a parlare nonostante le controversie su molte questioni tra cui l’accesso alle tecnologie avanzate, le ambizioni territoriali cinesi e le accuse di violazioni dei diritti umani.
Mercati valutari
L’indice del dollaro è sceso dello 0,89% ed ha registrato un minimo di 2 settimane.
Il rapporto sui salari non agricoli di giugno degli Stati Uniti più debole del previsto ed segnali sui salari provenienti dal Giappone, hanno zavorrato il dollaro.
Nello specifico, la coppia EUR/USD è salita dello 0,73% ed ha registrato il massimo di 1 settimana e mezzo.
L’euro è salito anche grazie ai commenti aggressivi del presidente della BCE Lagarde.
Tuttavia, i guadagni per l’euro sono stati limitati dopo che sono stati ufficializzati i dati sulla produzione industriale tedesca di maggio che è scesa del -0,2% m/m, più debole delle attese di assenza di cambiamenti.
Per quanto riguarda la coppia USD/JPY, questa è sceso dell’1,35%, con lo yen che ha raggiunto il massimo di 2 settimane contro il dollaro, nonostante le notizie economiche giapponesi di venerdì siano state contrastanti per lo yen.
Sul lato positivo, l’IC principale dell’indice di maggio è salito inaspettatamente di +1,4 a un massimo di 6 mesi di 109,5, più forte delle aspettative di un calo a 97,6.
Inoltre, le retribuzioni salariali di maggio sono aumentate del +2,5% su base annua, superando le aspettative di +1,2% su base annua e il maggiore aumento in 5 mesi.
Sul lato negativo, la spesa delle famiglie di maggio è scesa del -4,0% a/a, più debole delle attese di -2,5% a/a.
Questa mattina, il dollaro USA è salito a 142,42 yen giapponesi da 142,17 yen di venersì.
L’euro è sceso a $ 1,0951 da $ 1,0967.
Guardando il mercato di questa settimana …
Lunedì nel pomeriggio riceveremo il rapporto sulle ispezioni settimanali statunitensi per l’esportazione.
Il rapporto sullo stato delle colture e sull’avanzamento del raccolto sarà pubblicato durante la notte, dopo la chiusura delle sessioni.
La EIA come ogni settimana mostrerà la produzione e le scorte di etanolo mercoledì.
Mercoledì è anche il giorno dei rapporti mensili USDA “Crop Production” e WASDE, che saranno pubblicati nel tardo pomeriggio.
Giovedì verrà pubblicato il rapporto settimanale sulle vendite all’esportazione USA.